
Il procuratore regionale della Corte dei Conti, Paolo Evangelista
Milano, 5 luglio 2025 – L’importo esatto del presunto danno erariale legato alla operazioni immobiliari è ancora in fase di q
uantificazione caso per caso e a breve, una volta tirate le somme, la Corte dei Conti della Lombardia notificherà altri inviti a fornire deduzioni, l’equivalente di una informazione di garanzia, a dipendenti di Palazzo Marino.Importi che, complessivamente, potrebbero raggiungere cifre milionarie, perché oltre al tema del mancato incasso degli oneri di urbanizzazione viene contestata, per alcuni dei progetti finiti sotto la lente, anche la monetizzazione delle aree e degli standard urbanistici, ritenuta sottostimata. “Stiamo concludendo gli ultimi approfondimenti sulle istruttorie – spiega il magistrato Paolo Evangelista, procuratore presso la Corte dei Conti della Lombardia – che vengono aperte, obbligatoriamente, ogni volta che la Procura esercita l’azione penale. Noi proseguiamo con il nostro lavoro, anche perché finora non sono intervenuti provvedimenti normativi sulla materia che modificano il quadro”.
Il riferimento è al Salva Milano, arenato dopo l’arresto dell’ex dirigente comunale Giovanni Oggioni, che avrebbe potuto stoppare anche gli accertamenti sul fronte del danno erariale. Il 15 ottobre si aprirà il primo processo sul fronte contabile, a carico di tre dipendenti comunali citati in giudizio che sarebbero responsabili di un mancato introito nelle casse di Palazzo Marino di oltre 300mila euro legato alle Park Towers di Crescenzago, una delle operazioni immobiliari finite al centro delle indagini dei pm Marina Petruzzella, Paolo Filippini e Mauro Clerici per presunti abusi edilizi, ora in fase di udienza preliminare. Nessuno di loro ha fornito deduzioni o memorie difensive, e il caso verrà vagliato dai giudici contabili.
Le altre istruttorie aperte, su cui la Corte dei Conti sta tirando le fila, riguardano casi già definiti sul fronte penale con richieste di rinvio a giudizio o con citazione diretta a giudizio, come i casi della Torre Milano in via Stresa, il palazzo nel cortile di via Fauchè (in entrambi i casi è già in corso il processo davanti al Tribunale a carico di dipendenti comunali, progettisti e costruttori sotto accusa per quelle nuove costruzioni fatte passare per ristrutturazioni), o il Bosconavigli di Stefano Boeri in zona San Cristoforo. Finirà al centro di accertamenti contabili anche l’Hidden Garden di piazza Aspromonte, dopo che i pm hanno chiuso le indagini e si preparano a formulare la richiesta di rinvio a giudizio. Lo stesso per gli altri procedimenti in una fase meno matura, che in futuro potrebbero portare all’apertura di decine di istruttorie facendo salire alle stelle l’ammontare complessivo del presunto danno erariale contestato.
“In questi casi si potrebbe arrivare a un giudizio definitivo, considerando anche eventuali appelli – spiega Evangelista – nell’arco di tre anni e mezzo, con tempi più rapidi rispetto al processo penale”. Il Comune è parte lesa, ma i dipendenti dell’urbanistica si sono sempre difesi (anche negli incontri sindacali) affermando di aver seguito direttive dei superiori e quella linea sulla rigenerazione urbana dettata e rivendicata dalla politica.
La Cassazione, intanto, ha respinto il ricorso dei legali dell’ex assessora all’Urbanistica del Comune di Milano Ada Lucia De Cesaris, la quale da non indagata aveva subito una perquisizione, con sequestro di telefono e altri dispositivi, lo scorso 7 novembre da parte della Gdf. La “vicenda” di “carattere non indiziante nei confronti della De Cesaris”, motivava ad aprile il Riesame confermando il sequestro, appare “meritevole di approfondimento investigativo”, per vagliare anche i rapporti dell’architetto Marco Emilio Cerri (ora interdetto dalla professione) con altri indagati. I giudici sostenevano la necessità di “ulteriori indagini” e approfondimenti, che ora sono in corso.