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Urbanistica, domani faccia a faccia tra Giancarlo Tancredi e il suo legale: nodo dimissioni e strategia nell’interrogatorio preventivo

Lunedì 21 luglio l’assessore dovrebbe annunciare le dimissioni e mercoledì 23 sarà ascoltato dal gip Mattia Fiorentini

Milano, 19 Luglio 2025 - Ore di decisioni pesanti per Giancarlo Tancredi tra scelte politiche e strategie difensive contro le accuse della Procura nell’ambito dellinchiesta sull’urbanistica a Milano.

Domani faccia a faccia tra Tancredi e il suo legale

L'assessore Giancarlo Tancredi e il suo legale si incontreranno, da quanto si è saputo, domani sera sia per confrontarsi sulla linea difensiva da portare davanti al gip il 23 luglio, per respingere le accuse di concorso in corruzione, falso e induzione indebita, sia per discutere della scelta politica.

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Dimissioni lunedì?

La strada del passo indietro pare già segnata, tanto che Tancredi già due giorni fa ha espresso al sindaco Sala la disponibilità di dimettersi. La decisione dovrebbe essere formalizzata lunedì, quando Sala andrà a parlare in Consiglio comunale. L'incontro tra Tancredi e il suo difensore di domani, che in un primo momento avrebbe dovuto tenersi già oggi, sarà proprio finalizzato ad arrivare ad una decisione definitiva per lunedì. Oltre che a confrontarsi sulle accuse della Procura di Milano riportate negli atti depositati.

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Interrogatorio preventivo

Imputazioni che Tancredi, che rischia gli arresti domiciliari, respingerà nell'interrogatorio davanti al gip Mattia Fiorentini. Negli interrogatori preventivi di mercoledì potrebbero scegliere di parlare e difendersi anche tutti gli altri cinque indagati: l'immobiliarista Manfredi Catella (chiesti i domiciliari) e quelli per i quali i pm chiedono il carcere, ossia gli ex componenti della Commissione paesaggio, Giuseppe Marinoni e Alessandro Scandurra, l'imprenditore Andrea Bezziccheri e il manager di J+S Federico Pella.

La protesta della Camera penale

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"Siamo, all'evidenza, di fronte all'ennesimo corto circuito, in cui notizie destinate a rimanere segrete giungono nella disponibilità dei media, mentre l'indagato apprende della propria posizione processuale non attraverso gli strumenti previsti dal codice di procedura penale, che ne regolano presupposti e garanzie, ma per pubblici proclami". Lo scrive in una nota la Camera penale di Milano in relazione all'inchiesta sull'urbanistica.

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Dalla stampa, spiegano gli avvocati penalisti milanesi, "apprendiamo che il Sindaco avrebbe conosciuto proprio dai giornali di essere indagato, non avendo ricevuto alcun atto o comunicazione da cui emergesse detta posizione". Appena una vicenda giudiziaria, "per contenuto o per soggetti coinvolti – si legge ancora nella nota - diventa una possibile fonte di clamore mediatico, ecco che il rispetto delle regole e dei delicati equilibri procedimentali viene messo comodamente da parte, con la diffusione di notizie, persino ignote agli indagati, e la pubblicazione di atti processuali nella disponibilità dei media prima ancora che siano conosciuti dalle parti".