
I funerali in chiesa di Sueli Leal Barbosa
Milano, 22 giugno 2025 – Avrebbe compiuto 49 anni ieri, primo giorno d’estate. Ma è stato un giorno triste, addolcito solo dalle rose bianche posate sulla sua bara e dalle parole di chi le voleva bene.
La chiesa di Sant’Angela Merici in via Cagliero, zona Melchiorre Gioia, si è riempita per dare l’addio a Sueli Leal Barbosa, morta lo scorso 5 giugno nel tentativo di scappare dall’inferno di fuoco che ha distrutto il suo appartamento in viale Abruzzi 64 lanciandosi dal balconcino della sua camera da letto al quarto piano.

Fermato poco dopo il suo compagno Michael Sinval Pereira, che dovrà rispondere delle accuse di omicidio aggravato e incendio doloso. Per chi resta, rimane un dolore “che sconvolge. Ma dobbiamo andare dalla parte della vita. Che i nostri pensieri accarezzino e non graffino il nostro cuore, perché si deve continuare ad amare anche in mezzo a tanto dolore” ha sottolineato padre Luca Zanchi, ricordando che Sueli, nata in Brasile e trasferitasi in Italia, “ha percorso una strada in salita ma la meta era sempre chiara in lei. Viveva con passione tutto: il suo essere figlia, sorella, mamma, zia, credente e anche il suo lavoro (di operatrice socio sanitaria all’Istituto dei Tumori, ndr) che aveva conquistato dopo molti lavori umili. Aveva in sé la beatitudine dei semplici. Di chi continua a credere nel bene”.
Sulle panche la madre Geralda, la sorella Solange, la nipote Letizia e un altro nipotino, che ha preso la parola: “Per me non era una zia ma una seconda mamma”. Sueli era madre di un bimbo di 10 anni “e noi non lo lasceremo solo. Saremo noi a raccontargli chi era sua madre”.
“E ogni volta che abbraccerò nostro figlio – parole dell’ex marito di Sueli – saprò che la metà della forza sarà tua”, ha detto rivolgendosi a lei. Un collega ha ricordato che “era buona, solare, generosa, non avrebbe voluto vederci tristi”.
Tanti altri, i pensieri espressi da chi l’ha conosciuta: “Sueli era una presenza discreta e luminosa, ha donato amore e dignità. Non possiamo dimenticare il coraggio delle donne che sopportano pesi che nessuno vede”.
Presenti Caterina Antola, presidente di Municipio 3, il consigliere comunale Alessandro De Chirico; per il Consolato del Brasile la console generale aggiunta Mari Carmen Rial Gerpe ed Elisangela Batista, presidente dell’Associazione Bem, Brasiliani a (em, in portoghese) Milano.
La famiglia ha donato a tutti una foto ricordo con dietro parole di speranza: “Che il dolore si trasformi in coraggio, il silenzio in voce, e che la speranza fiorisca anche nei giorni più bui. Che ogni donna scopra la propria luce e sappia che insieme siamo tempesta e calma, forza che abbatte i muri e seme che fa rinascere il mondo”.
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