MARIANNA VAZZANA
Cronaca

Tragedia di viale Abruzzi, raccolta fondi per aiutare il figlio della povera Sueli: “Pensiamo al futuro del piccolo”

Milano, già raccolti 3mila euro da parte delle famiglie che vivono nel palazzo dove la mamma brasiliana ha perso la vita. In carcere il compagno che ha appiccato l’incendio dentro l’appartamento

Sueli Leal Barbosa ha perso la vita giovedì notte precipitando dal quarto piano per sfuggire al rogo in casa sua In carcere il compagno Michael Pereira Sopra, una foto dell’appartamento distrutto dalle fiamme

Sueli Leal Barbosa ha perso la vita giovedì notte precipitando dal quarto piano per sfuggire al rogo in casa sua In carcere il compagno Michael Pereira Sopra, una foto dell’appartamento distrutto dalle fiamme

Milano – Settantasei donatori e 3mila euro raccolti in meno di tre giorni per il bambino di Sueli Leal Barbosa, la donna che ha perso la vita lo scorso giovedì precipitando dal quarto piano per sfuggire all’incendio che stava distruggendo la sua casa. I pensieri di chi le voleva bene vanno, oltre che a lei, anche al suo piccolo, che quella notte dormiva dal papà.

SUELI BARBOSA II
Sueli Barbosa, la 49enne morta in viale Abruzzi: parte la raccolta fondi per il figlio

L’iniziativa nasce per dargli un sostegno concreto: “Su richiesta e indicazione delle famiglie e dei condòmini del palazzo di viale Abruzzi 64 (dove la donna abitava, ndr), l’amministrazione Rapacioli - Boldrini ha aperto questa raccolta di solidarietà per il piccolo di Sueli Leal Barbosa”, si legge nella presentazione della raccolta fondi su Gofundme (gofund.me/b201b2d3).

La solidarietà

La donna, di origini brasiliane, avrebbe compiuto 49 anni il prossimo 21 giugno, viveva a Milano da anni e lavorava come operatrice socio sanitaria all’Istituto nazionale dei tumori. Ora, l’iniziativa è “un piccolo gesto da parte di chiunque voglia contribuire in maniera sicura e trasparente per offrire la propria vicinanza e sostegno a questo ragazzino che si trova ad affrontare una vita senza più l’affetto e la cura della sua meravigliosa mamma che con tanti sacrifici era riuscita a comprare l’appartamento che ora non c’è più. Alcuni condomini sono in contatto con il papà e la nonna a cui verranno indirizzati tutti i proventi della raccolta finalizzati alle sue necessità nel percorso di crescita. Ringraziamo fin d’ora chiunque vorrà contribuire”.

In cella

È in carcere Michael Pereira, il quarantacinquenne di origini brasiliane accusato di aver appiccato l’incendio nell’appartamento di viale Abruzzi, lasciando in trappola la compagna Sueli. Lo ha deciso la gip di Milano Anna Calabi, accogliendo la richiesta della pm Maura Ripamonti. L’uomo, detenuto nel carcere di San Vittore e difeso dall’avvocata Anne Attard, sabato ha risposto alle domande della giudice, confermando in sostanza la versione secondo cui avrebbe provocato il rogo accidentalmente, gettando sul tappeto un mozzicone di sigaretta. Giovedì, poche ore dopo l’incendio, era stato fermato per omicidio volontario aggravato e incendio doloso. Per la giudice, Pereira ha “deliberatamente” appiccato il rogo in un ambiente chiuso, “consapevole” che la vittima sarebbe rimasta intrappolata all’interno e che la sua morte sarebbe stata “dolorosa e straziante”. Così ha motivato la sussistenza dell’aggravante della crudeltà riconosciuta al quarantacinquenne nell’ordinanza di convalida del fermo e di custodia cautelare in carcere.

La testimonianza

Sueli, “oltre a patire ustioni e inalazioni tossiche” era “consapevole e terrorizzata”, come confermano anche “le urla di dolore e spavento” immortalate in un video e raccontate dai testimoni. Accogliendo la ricostruzione della pm Maura Ripamonti, la giudice ha osservato come quella di Pereira sia stata una “azione lucida e crudele” e che l’uomo non ha manifestato “alcuna forma” di dolore per la morte della compagna. Mentre la casa andava a fuoco, lui era al bar a ordinare una birra. “Non era agitato, parlava inglese e ho pensato fosse un turista – ha raccontato il titolare del Caffè degli artisti, a 500 metri di distanza –. Nel frattempo, in strada passavano ambulanze, vigili del fuoco e polizia”.