REDAZIONE MILANO

Maltrattamenti a Villa Santa Maria: "Lividi e graffi su nostro figlio. Ora la verità sta venendo a galla"

Domenico è uno dei genitori che hanno sporto denuncia, ma sul suo caso è stata chiesta l’archiviazione "Ci dicevano che si era fatto male da solo. È un ragazzo indifeso, ha bisogno di amore e rispetto".

Il procuratore di Como Massimo Astori nei giorni scorsi ha notificato l’avviso di conclusione delle indagin

Il procuratore di Como Massimo Astori nei giorni scorsi ha notificato l’avviso di conclusione delle indagin

di Andrea Gianni

COMO

Il ricordo di Domenico C. torna al 2020 quando il figlio, in piena pandemia, era stato ricoverato nel centro di riabilitazione privato convenzionato Villa Santa Maria di Tavernerio, specializzato nella cura dell’autismo, dove è rimasto fino al 2021. "Finalmente sta venendo a galla la verità – racconta – e speriamo che tutto questo sia utile per un cambiamento: i minorenni, tanto più se affetti da gravi disabilità che li rendono indifesi, vanno amati e rispettati". Domenico è uno dei genitori che hanno sporto denuncia alla Procura di Como, che ora ha chiuso la indagini nei confronti di 14 operatori sanitari, attualmente non più in servizio nella struttura, accusati di aver maltrattato tra il 2018 e il 2021 una quindicina di ospiti, bambini e adolescenti "affetti da patologie fisiche e psichiche altamente invalidanti". Nel suo caso, però, il procuratore Astori ha chiesto per la seconda volta l’archiviazione, dopo che il gip aveva ordinato nuove indagini, sostenendo che dai documenti esaminati non è "sufficientemente dimostrabile un regime di vita caratterizzato da condotte maltrattanti", almeno riguardo alla sua posizione. Richiesta di archiviazione alla quale si è opposto, per la seconda volta, il legale della famiglia, Piero Porciani. "Speriamo che questo caso venga ora vagliato attentamente – sottolinea – e che vengano accertate anche le responsabilità di chi non ha sorvegliato". Un altro genitore, chiedendo l’anonimato, ha scritto al Giorno spiegando che "i soprusi sono continuati fino a poco tempo fa", e che denunce riguardano anche episodi in anni più recenti, tra il 2023 e il 2024. Villa Santa Maria, intanto, sottolinea la "totale estraneità ai fatti contestati" ai 14 ex dipendenti.

Domenico, come siete entrati in contatto con la struttura?

"Ce l’ha consigliata il neuropsichiatra dell’ospedale di Saronno. Nostro figlio è entrato il 18 marzo del 2020, giorno della Festa del papà, all’età di 12 anni. Eravamo in piena pandemia e per 5 mesi non abbiamo potuto vederlo. Quando l’emergenza è rientrata lo portavamo a casa nel fine settimana: aveva ecchimosi, graffi e morsicature su parti del corpo che non avrebbe potuto raggiungere da solo".

Avete chiesto spiegazioni?

"Ci dicevano che era caduto, oppure che erano stati altri bambini. Nostro figlio riusciva a comunicarci la sua paura, sbatteva i denti, tremava. Si capiva che non era sereno. Poi è finito al pronto soccorso, il 10 novembre 2021".

Che cosa è successo?

"Ci hanno detto che uno degli ospiti lo aveva strattonato, provocandogli una frattura al braccio. Dopo quell’episodio abbiamo deciso di riportarlo a casa, adesso si trova in un’altra struttura e quando rientra non ha più lividi sul corpo. Sta meglio ma è ancora traumatizzato".

Vi siete confrontati con altri genitori?

"Altri genitori hanno denunciato episodi simili, che durante i colloqui venivano sempre minimizzati. Dicevano che i bambini si erano fatti male da soli. Ringraziamo anche i politici di centrodestra che, attraverso le loro interrogazioni parlamentari, hanno contribuito ad accendere i riflettori su una struttura che riceve fondi pubblici. Ora chiediamo che la nostra denuncia non venga archiviata".