
Uno dei rendering del nuovo stadio a San Siro: il verde disegnato è maggiore di quanto realmente previsto nel Piano dei club
Milano – “Il Piano di Milan e Inter per il nuovo stadio di San Siro? Non vedo criticità insormontabili, ma un percorso di lavoro che in questo momento è più tecnico e più gestito dalla Direzione generale del Comune. È la volta buona? Lo spero, perché è un lavoro infinito”.
Il sindaco Giuseppe Sala predica ottimismo sull’iter per arrivare all’approvazione definitiva del Documento di fattibilità delle alternative progettuali (DocFap) sullo sviluppo della Grande funzione urbana a San Siro presentato lo scorso 11 marzo dai club al Comune e appena analizzato dalla Conferenza di servizi preliminare.
Criticità nel progetto del nuovo stadio
Nel verbale della Conferenza di servizi – 94 pagine pubblicate martedì nell’Albo pretorio municipale – i vari enti pubblici coinvolti, dal Comune alla Regione fino alla Sovrintendenza, sottolineano una serie di criticità, mancanze o indicazioni che Diavolo e Biscione dovrebbero far proprie in tempi brevi, prima dei passaggi definitivi della procedura amministrativa. Procedura che – spiega il primo cittadino – prevede una Conferenza dei servizi decisoria ed entro giugno la delibera di Giunta per concedere l’interesse pubblico al progetto rossonerazzurro. L’atto di cessione di stadio e terreno limitrofo alle due società calcistiche, invece, dovrà essere firmato entro il 31 luglio, come prevede una delibera di Giunta, mentre il rogito potrebbe avvenire tra agosto e settembre.
Ruolo del verde nel progetto
Un cronoprogramma definito già con scadenze precise perché il Comune vuole assolutamente evitare di andare oltre il prossimo 10 novembre, la data a partire dalla quale la Sovrintendenza potrebbe porre un vincolo sul secondo anello del Meazza se quest’ultimo fosse ancora di proprietà di Palazzo Marino. La Conferenza di servizi solleva una serie di questioni tecniche da risolvere, come ammette lo stesso Sala: “Ci sono dei punti su cui stiamo ragionando. Quali? Verde, costo delle bonifiche dei terreni e posizione del nuovo stadio: spostarlo il più possibile dalle case vorrebbe dire andare a lavorare sopra al Tunnel Patroclo”.
La Direzione Rigenerazione urbana del Comune, sul verde previsto nel progetto di Milan e Inter, fa notare che 5.448 metri quadrati sono percorsi e spazi pubblici su podio mentre 10.436 mq sono di “verde su pensile (tetti, terrazzi e podio”), insomma non proprio verde fruibile. “Si ritiene – continua la relazione comunale – che debbano essere implementate le superfici effettivamente permeabili a terra, e che sia opportuno estendere la fascia a verde non solo verso la parte est del comparto, limitrofa all’ambito dell’ex Trotto, ma anche verso la parte ovest, adiacente al nuovo impianto, già attualmente abitata”. Insomma, il verde “reale“ è ancora distante dalla quota del 50% fissata dal Consiglio e dalla Giunta comunale.
Dettagli sulla società acquirente
Il sindaco conferma che “ci deve essere il 50% di verde nell’area, ma nel calcolo fatto finora dai club c’è una parte di verde che non è “profondo“” e subito dopo aggiunge: “Bisogna comprendere bene, perché per realizzare verde in profondità non ci devono essere sottoservizi sottostanti”.
L’altro nodo evidenziato dal primo cittadino riguarda la società che dovrà essere costituita per acquistare il Meazza e l’area limitrofa. Una società in cui la presenza di Milan e Inter dovrà essere evidente: “Dal punto di vista amministrativo, la questione riguarda la struttura proprietaria e finanziaria della società che dovrà acquistare lo stadio Meazza e le aree limitrofe. Dev’essere un veicolo molto trasparente. Inoltre la Legge Stadi, che facilita questo tipo di operazioni, sostiene che i benefici delle opere devono ricadere sui club calcistici che le realizzano. Cioè dev’essere rafforzata la situazione patrimoniale di Milan e Inter”. La newco dovrà nascere prima dell’atto di acquisto dell’area di San Siro, naturalmente, cioè entro luglio.
Dal Comune alla Regione. Il governatore lombardo Attilio Fontana, interpellato sul nodo San Siro, è lapidario: “Sono contento che le cose vadano avanti”.