Poliziotto accoltellato a Lambrate, Sala: “L’immigrazione serve ma i decreti di espulsione vanno rispettati”

Il primo cittadino torna sulle responsabilità politiche dell’aggressione avvenuta ieri a Milano, dove un 37enne irregolare ha ferito il vice ispettore Christian Di Martino

“L’immigrazione serve. Negarlo vuol dire vivere scollegati dalla realtà. E, in ogni caso, è una questione di umanità”. Lo scrive sui social il sindaco di Milano Beppe Sala, all’indomani dell’accoltellamento in stazione Centrale del vice ispettore di polizia Christian Di Martino, ricoverato in gravi condizioni dopo essere stato ferito con tre fendenti dal 37enne immigrato irregolare Hasan Hamis, fermato mentre stava tirando sassi contro treni e passeggeri. 

Il cartello con la parola immigrazione che accompagna l'analisi di Sala su Instagram
Il cartello con la parola immigrazione che accompagna l'analisi di Sala su Instagram

Un post che accompagna l’analisi della parola “Immigrazione”, che campeggia su uno sfondo rosso. "Decine di migliaia di immigrati – prosegue Sala – vengono sfruttati e umiliati nei campi per permetterci di avere sulle nostre tavole i buoni prodotti della nostra terra. Non possiamo più continuare a girarci dall’altra parte. Ma è altrettanto evidente che se una Questura emette un decreto di espulsione, poi va eseguito. E diciamo la verità, quasi mai avviene. Queste sono solo regole di buon senso, che però andrebbero applicate. Se invece vogliamo continuare a perdere tempo in logoranti dibattiti pseudo politici, che la gente non capisce più, facciamo appunto pseudo politica e non vera politica. Con i risultati che vediamo tutti”. Immediate e numerose le reazioni al post di Sala.

Parole che ribadiscono e rafforzano quanto affermato ieri, nell’immediatezza dei fatti, dal primo cittadino, che non aveva esitato ad attribuire la responsabilità della situazione al governo. "Se c'è un provvedimento di espulsione il dovere è eseguirlo. Altrimenti chi ci rimette sono le forze dell'ordine o i cittadini. Quindi in questo caso la responsabilità è chiara di chi è. Il nostro governo, visto che qualche esponente dei partiti di maggioranza butta la croce addosso a Milano e a me, faccia un esame di coscienza e si chieda perché non fa il suo dovere”.

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