
L'arrivo della manifestazione in via Ripamonti
Milano, 27 maggio 2025 – Un filo luttuoso che unisce i destini di due ragazzi andati via troppo presto, a prescindere dalle vicende che hanno portato alle loro morti. Il Corvetto, quartiere di Milano ad alto tasso di presenza straniera, ha ricordato questa sera, martedì 27 maggio, Mahmoud Mohamed, il 20enne morto la notte del 21 maggio, schiantandosi in scooter contro un semaforo in via Cassano d'Adda, dopo aver incrociato una volante della polizia lungo viale Ortles.

Unendolo nella commemorazione di un’altra vittima, scomparsa in circostanze simili anche se non uguali, ovvero l’amico Ramy Elgaml, deceduto nell’inverno scorso.
Lo ha fatto con una fiaccolata partecipata – oltre un centinaio di persone in piazza – con il lancio in cielo di palloncini bianchi e blu, lo striscione 'Moha vive', scritte con il gessetto sull’asfalto e lacrime di dolore. Un tributo segnato anche da qualche insulto ai giornalisti, sul posto per documentare l’addolorato tributo al giovane morto a bordo del T-Max. Contumelie sono state riservate anche agli agenti in borghese, sul posto a monitorare che l’iniziativa di ricordo non degenerasse. E si sarebbero registrati anche qualche lancio di oggetti e spintone.

Fra i presenti i familiari di Moha, ma anche Yehia Elgaml, il padre di Ramy, il 19enne morto lo scorso 24 novembre al termine di un inseguimento dei carabinieri. 'Ramy e Moha per sempre con noi' recita un cartellone. I due ragazzi morti a sei mesi di distanza erano infatti amici tra loro, cresciuti entrambi nel quartiere Corvetto.

Moha aveva abitato a lungo in piazzale Ferrara – dove il corteo è transitato – prima di trasferirsi a Bergamo. Meta finale della manifestazione è via Cassano d’Adda, nella zona dell’impianto dove si è verificato l’incidente.