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Manfredi Catella: “La fattura di Scandurra era vera”. Il re degli immobiliaristi si difende e chiede la scarcerazione

Milano, inchiesta sull’urbanistica. “Nessun rapporto tra i due, prestazione effettivamente resa” sottolineano i legali del ceo di Coima Srg. Il manager ha rimesso le deleghe in attesa della chiusura delle indagini

Manfredi Catella, ad di Coima, è agli arresti domiciliari

Manfredi Catella, ad di Coima, è agli arresti domiciliari

Milano, 9 agosto 2025 - La fattura da 28.500 euro emessa a luglio 2023 nei confronti di Coima Sgr dallo studio dell’architetto Alessandro Scandurra, all’epoca componente della Commissione Paesaggio di Palazzo Marino, che per il gip di Milano Mattia Fiorentini era "funzionale unicamente a giustificare" il patto corruttivo tra l'architetto e l’immobiliarista Manfredi Catella, "non è affatto falsa".

Ricorso al Tribunale del Riesame

È uno dei temi cruciali del ricorso depositato ieri al Tribunale del Riesame dai difensori di Catella (ad di Coima Sgr, società di cui, il 23 luglio 2025 ha rimesso le deleghe in attesa che si faccia chiarezza sulle indagini in corso), Francesco Mucciarelli e Adriano Raffaelli, per chiedere la revoca degli arresti domiciliari disposta nell'inchiesta sull'urbanistica milanese. "È una fattura - si legge - emessa a fronte di prestazioni che, come documentato, sono state effettivamente rese".

La causale della fattura era "attività di Due Diligence (verifica in ambito immobiliare, ndr) dei comparti Cenisio 1/Messina 50 e Messina 53/De Benedetti 1"; secondo l’ipotesi dell’accusa recepita dal gip, sarebbe stata emessa poiché Scandurra doveva partecipare alla "fondamentale seduta della commissione per il paesaggio del 5 ottobre 2023" e assicurare "il proprio appoggio" al progetto Pirellino.  

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Dettagli dell'incarico

L'incarico per lo studio di fattibilità dello studentato di via Messina è stato conferito "in vicinanza temporale della seduta del 5 ottobre 2023": come osservano invece i legali, "a dettare i tempi dell'incarico in questione da Coima a Scandurra, non è, all'evidenza, la seduta", bensì, "il dato cronologico non flessibile costituito dall'aggiudicazione del luglio 2023 dell'area di Messina 53 e dalla conseguente possibilità di partecipazione al bando del Ministero dell’Università e della Ricerca, che prevedeva tempistiche definite e non modificabili".

La posizione di Manfredi Catella

Riprendendo quanto osservato nell'ordinanza del giudice Fiorentini, ossia che "Catella non aveva alcun rapporto con Scandurra", i legali spiegano che il Ceo di Coima "non è firmatario dei contratti" con il professionista e componente della commissione "nè tantomeno ha autorizzato il pagamento della fattura" in questione. E anche se nell'interrogatorio preventivo Catella "si è assunto una responsabilità generale in coerenza con la sua etica e deontologia", ciò non significa "l'approvazione di un qualsivoglia preteso patto corruttivo".

"Assunzione di responsabilità delle politiche aziendali”

Quindi non si è assunto alcuna responsabilità riguardo agli "illeciti" contestati: "Altro è l'assunzione della responsabilità delle politiche aziendali, altro la paternità di reati".  La linea difensiva dei sei indagati nella maxi inchiesta sul presunto “sistema urbanistico deviato” che ha portato l’aggiunta Tiziano Siciliano a chiedere sei custodie cautelari, come già evidenziato, punta a chiarire come l’ipotesi di corruzione (la più pesante) formulata a vario titolo dalla Procura, manchi della dimostrazione dell’accordo corruttivo al quale collegare il pagamento avvenuto “in chiaro“ di parcella da professionisti.