NICOLA PALMA e MARIANNA VAZZANA
Cronaca

Lambrate come il Bronx, papà minaccia con la pistola i clochard che hanno molestato la figlia. Dieci giorni fa coltellate a un agente

Il blitz di un 44enne incensurato tra i senzatetto della stazione: bloccato e disarmato. La bambina sarebbe stata infastidita mentre andava a scuola. Solo due settimane fa l’aggressione al poliziotto Di Martino

I carabinieri, avvertiti dai passanti, sono intervenuti per bloccare il raid del papà 44enne (foto archivio)

I carabinieri, avvertiti dai passanti, sono intervenuti per bloccare il raid del papà 44enne (foto archivio)

Milano - “Dovete andare via di qui. Vi ammazzo tutti". Ore 20.30 di lunedì, siamo in uno dei sottopassi più vicini alla stazione Lambrate di Milano. A poche centinaia di metri dal luogo in cui due settimane fa il viceispettore Christian Di Martino è stato accoltellato da un trentasettenne marocchino. Si ferma un suv: scende un uomo, che si avvicina minaccioso ad alcuni clochard che passano lì la notte. M.R., quarantaquattrenne incensurato, si presenta come carabiniere e intima ai senzatetto di andarsene. Il motivo? Sostiene che in mattinata uno di loro avrebbe molestato la figlia minorenne (che lo aspetta in macchina) nel tragitto verso la scuola.

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Passa qualche secondo, e l’uomo colpisce con due calci una clochard, per poi spingerla contro un muro. Un altro senzatetto, un quarantaduenne tunisino, si accorge di quello che sta succedendo e si avvicina per difenderla. È in quel momento che M.R. tira fuori dai pantaloni una Beretta calibro 9x21: non ha il colpo in canna, ma il caricatore inserito con otto proiettili. L’uomo punta l’arma contro i clochard: "Vi ammazzo tutti". Forse vuole solo spaventarli.

Il tunisino si avventa sul quarantaquattrenne e gli blocca il braccio; un connazionale di 23 anni si impossessa dell’arma e la consegna alla clochard presa a calci. Finita? No, perché M.R. ha con sé un coltello a serramanico, ma i tunisini lo disarmano ancora e lo immobilizzano. Nella colluttazione, il più grande dei due riporterà la frattura del metacarpo.

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Nel frattempo, una passante, che ha assistito alla parte finale della scena, ha già chiamato il 112. In viale Rimembranze di Lambrate arrivano i carabinieri del Radiomobile, che bloccano M.R. e prendono in consegna la Beretta: dai controlli in banca dati emerge che l’uomo ne ha regolarmente denunciato il possesso nel maggio 2023 al commissariato di zona e che la detiene legalmente in virtù di un porto d’armi per uso sportivo (che vale per cinque anni e consente di uscire di casa con la pistola solo per recarsi in un centro autorizzato per il tiro a segno), rilasciato dalla Questura il 27 aprile 2022. Un titolo che ora è stato ritirato, mentre la Beretta con relative munizioni è finita sotto sequestro. Agli investigatori dell’Arma, M.R. conferma il motivo della spedizione punitiva: voleva che i clochard si allontanassero dal sottopasso, percorso tutte le mattine dalla figlia e da altri bambini. D’intesa con il pm di turno Rosaria Stagnaro, i carabinieri lo denunceranno per minaccia aggravata, porto abusivo di armi, usurpazione di titoli e lesioni personali.