Milano, 9 maggio 2024 – Sono le 23.20 quando la Polfer chiede i rinforzi delle Volanti perché un uomo in evidente stato di alterazione lancia sassi contro i treni e verso i passeggeri sulla banchina ferroviaria della stazione di Lambrate. Gli agenti Polfer sono sprovvisti di taser. L'uomo molesto, poi identificato in Hasan Hamis, 37enne marocchino con svariati precedenti, in Italia dal 2002 e irregolare, si allontana sul sedime ferroviario in direzione stazione Centrale camminando in un tratto poco illuminato e lanciando pietre sulla strada sottostante. Colpisce una donna di 55 anni che poi viene soccorsa in codice verde al Fatebenefratelli per una ferita lacerocontusa al capo.
Ad avvicinarsi all'uomo è Christian Di Martino, un agente, viceispettore di polizia di 35 anni, che interviene subito con il taser per bloccarlo. Un dardo della pistola a impulsi elettronici raggiunge la gamba. Un altro il busto. Ma non passa attraverso il giubbotto imbottito indossato dall'uomo. L'agente si avvicina per immobilizzarlo fisicamente, non può sapere che il 37enne nasconde nella manica del giubbotto un coltello dalla lama di 20 centimetri. È un attimo: quando l'agente lo blocca cingendolo, l'uomo tira fuori l'arma e sferra tre fendenti.
Due vanno a segno, lacerando un rene e il duodeno del poliziotto. I colleghi a quel punto si gettano sul 37enne e lo immobilizzano. Due agenti della Polfer vengono feriti (soccorsi in ospedale, verranno poi dimessi con lesioni guaribili in 3 giorni). Immediato l'intervento dei soccorritori del 118. Il viceispettore è in gravi condizioni perché le coltellate hanno causato un'emorragia interna. Trasportato in codice rosso al Niguarda viene sottoposto a un intervento chirurgico di 7 ore. È stato stabilizzato, resta in condizioni gravi. Hasan Hamis viene arrestato per tentato omicidio.
Il 37enne marocchino era già noto alle forze dell’ordine con numerosi alias. Hamis risulta gravato, inoltre, da precedenti per rapina aggravata, furto, lesioni personali, stupefacenti e sequestro di persona, nonché condannato per reati in materia di stupefacenti e contro il patrimonio per i quali, dal 2013 al 2020, è stato più volte detenuto presso la Casa Circondariale “Salvia” di Poggioreale a Napoli e presso la Casa Circondariale “Campanello” di Ariano Irpino (Avellino).
Circa la posizione amministrativa, lo straniero arrestato è stato fotosegnalato per la prima volta in Italia come marocchino, nel 2002 a Napoli e, sin da allora, si è trattenuto sul territorio nazionale in condizione di irregolarità. A suo carico, il Prefetto di Napoli ha adottato due provvedimenti di espulsione rispettivamente nel 2004 e nel 2012; provvedimento di espulsione, inoltre, è stato emesso, nei suoi confronti, dal Prefetto di Avellino, a luglio 2023 quando, stante l’indisponibilità di posti in C.P.R., è stata data esecuzione mediante Ordine del Questore di Avellino a lasciare il territorio nazionale entro sette giorni.
Durante la sua permanenza in Italia, il 37enne, che in precedenza non era mai stato individuato nel Milanese, è stato rintracciato e controllato per lo più sul territorio della Regione Campania. L’Ufficio Immigrazione della Questura di Avellino ha attivato, nel 2021, le procedure di identificazione presso il consolato marocchino, con esito negativo, in quanto la richiesta non ha avuto riscontri dall’Autorità diplomatica del Paese. Solo pochi giorni fa l’ultimo episodio: il 5 maggio lo straniero era stato denunciato per resistenza a pubblico ufficiale dagli agenti della Polizia Ferroviaria di Bologna.