MARIANNA VAZZANA
Cronaca

Christian Di Martino, le prime parole dopo il risveglio: "Tornerò presto come prima"

L’agente di polizia accoltellato ha ricevuto la visita in ospedale del presidente del Senato, Ignazio La Russa

Ignazio La Russa e Christian Di Martino

Ignazio La Russa e Christian Di Martino

Milano – "Conto di farcela presto a tornare come prima". Lo ha detto il viceispettore di polizia Christian Di Martino, accoltellato mercoledì sera alla stazione di Lambrate e salvato in extremis all'ospedale Niguarda, al presidente del Senato Ignazio La Russa che è andato a fargli visita.

"È in una condizione di ripresa - fa sapere La Russa - anche se è stato veramente in bilico tra la vita e la morte. E devo dire che è rimasto dalla parte della vita grazie alla capacità della struttura del Niguarda a partire dall'ambulanza che è arrivata in 7 minuti all'avvio delle operazioni qua dopo soli 40 minuti, dopo che era stato già trattato sul posto. Sono stati di una bravura incredibile: mi hanno fatto capire la difficoltà che hanno avuto di tenerlo in vita perché le ferite erano profonde e in organi vitali. Il pericolo è passato, ci sarà una ripresa con i tempi necessari e ho spiegato al ragazzo, che aveva dietro di sé la maglia dell'Inter, quindi vuol dire che ero proprio dalla sua parte da tutti i punti di vista, che per una persona, o per l'1% che può, non dico essere contento di quello che è avvenuto ma magari infischiarsene, c'è il 99% degli italiani che sta dalla sua parte e che si è preoccupato della sua sorte. Questa è una cosa di cui l'ho rassicurato perché travalica le appartenenze politiche. Credo che il 99% degli italiani abbia sperato che lui ce la facesse, come ce l'ha fatta. Ho scoperto che è pure cognato di Di Marco, il giocatore dell'Inter. Questo non lo sapevo. Gli ho detto "allora vengo tutti i giorni?"".

Poi ha proseguito: "Lui ancora è sotto effetto (di sedativi, ndr). Cercava di farmi anche il saluto e gli ho detto "non c'è bisogno". Mi ha detto che conta di farcela presto a tornare come prima. Speriamo che questo sia completamente possibile, per adesso mi accontento che torni presto fuori dall'ospedale".

Sul fatto che un mese fa il questore di Milano Giuseppe Petronzi (nei giorni scorsi promosso e nominato prefetto di Trento) segnalasse l'aumento degli accoltellamenti in città, commenta: "Ha fatto un ottimo lavoro in una città in cui, fino adesso, la sicurezza non è stata messa, devo dirlo, al primo posto nelle priorità. E anche questo lo conferma. Però in questi casi non mi piace fare polemica, né col sindaco né con gli altri. Spero che fatti come questi aprano gli occhi e facciano capire che la sicurezza non è di una parte politica, è dei cittadini, e che fare il massimo per la sicurezza non vuol dire avvantaggiare questa parte politica piuttosto che quella, vuol dire fare quello che è doveroso verso chi vuole soltanto avere una vita tranquilla, senza bisogno che ci siano persone costrette a rischiare la vita per difendere la libertà dei cittadini".

Alla domanda su un eventuale secondo Cpr in città: "Serve tutto quello che aiuta la sicurezza. Se ci vuole un secondo Cpr, un terzo, non ci devono essere motivi ideologici che dicono no, se serve serve, si fa: se la sinistra dice no deve spiegare perché, se la destra dice sì deve spiegare perché".