
Il rendering del progetto di restyling di piazzale Loreto
MILANO – Mercoledì mattina alle 9.45 comincia l’interrogatorio preventivo che si svolgerà davanti al gip Mattia Fiorentini a carico dei sei indagati per i quali la procura ha chiesto la custodia cautelare, in carcere o ai domiciliari. L’interrogatorio, strumento processuale introdotto un anno fa dalla riforma Nordio, durerà fino al tardo pomeriggio, tutti saranno sentititi e potrano depositare memorie. L’imprenditore Manfredi Catella, per il quale sono stati chiesti i domiciliari ha già annunciato che al termine della udienza, tramite il suo pool difensivo, renderà noto, per trasparenza, il contenuto della memoria depositata. Il gip non deciderà mercoledì, ma fisserà un termine, a sua discrezione, in cui scrivere l’ordinanza che dovrebbe comunque essere depositata entro la fine di luglio.
Fiorentini potrà decidere di convalidare o di respingere le richieste della procura. In un caso, la convalida, i destinatari del provvedimento potrebbero fare ricorso al Riesame e, nell’altro, potrebbero, i tre pm, fare appello o decidere di giocarsela in giudizio. Soltanto con le motivazioni depositate si deciderà come proseguire. Intanto c’è ancora una buona parte della indagine da sviluppare, perché la decisione del gip avverrà sulla base delle prove ad oggi depositate, poi ci sono gli esiti delle 24 perquisizioni che dovranno essere vagliate dagli investigatori e riassunte in una relazione.
Alla relazione andrà aggiunto l’esito della copia forense dei device. Solo allora, cioè dopo l’estate, si avrà il quadro chiaro delle prove che supportano le accuse, a vario titolo, corruzione, induzione indebita, false dichiarazioni sulle qualità personali o altrui. Intanto, martedì, l’architetto Federico Pella, per cui la procura ha chiesto l’arresto ha rassegnato le dimissioni da ogni carica sociale e operativa nella società di ingegneria J+S che, in una nota, si dichiara “del tutto estranea ai fatti oggetto di indagine”.
Dalle carte allegate dalla procura risultano ancora chat in cui l’ex presidente della commissione paesaggio, Giuseppe Marinoni, avrebbe ottenuto anche tre viaggi in un resort di Ostuni in Puglia da un imprenditore che aveva sottoposto alla commissione la “realizzazione di una struttura alberghiera” in via Lecco 9 e che dopo i soggiorni gli scrive: “Grazie per interessarti al mio progetto. È stato un piacere avervi ospiti”. A settembre una nuova proposta: “Non ricordo se sei tifoso di calcio. Il 16 ci sarà il derby Inter-Milan ho posti in tribuna rossa ci sarò anche io con altri due amici e verrà anche a trovarmi ex arbitro di serie A...Nel caso di interessasse”.
“Non saprei apprezzare. Sono totalmente ignorante di calcio”, la risposta a cui 24 ore dopo segue un altro messaggio: “Giovedì c’è un incontro, poi ti informo... venerdì 8 siamo da te al resort. Ne parliamo a voce”. Viene organizzato un incontro nella sede della J+S, la società di ingegneria a cui Marinoni consigliava di rivolgersi. “Posso portare anche il mio solito collaboratore?”, chiede l’imprenditore. “Se ti assicuri con lui massima riservatezza”, la risposta.
C’è un’altra chat che ha ad oggetto Piazzale Loreto, finita nelle carte. “Ciao Giuseppe – scriveva Carlo Masseroli, manager di Nhood –. Ti disturbo per Loreto. In particolare per l’edificio di Porpora. Possiamo chiederti un incontro informale con l’architetto per meglio comprendere le indicazioni che ha dato la commissione paesaggio?”. La risposta nella chat: “Ciao Carlo, sì, in modo riservato...concordiamo poi quando”.