
Il segretario metropolitano del Pd Alessandro Capelli, a destra il sindaco Beppe Sala in consiglio comunale
Milano – Le note dei politici spesso e volentieri vanno lette dalla fine, dall’ultima frase, per comprenderne il vero messaggio. Vale anche per la nota vergata ieri pomeriggio dal segretario milanese del Pd, Alessandro Capelli, al termine di una videoconferenza con gli altri segretari meneghini dei partiti del centrosinistra: "...crediamo che questo sia il momento delle scelte condivise, prendendoci insieme il tempo necessario".
Ecco, il Pd prende tempo, almeno fino a settembre, in vista della complicata scelta del sostituto dell’ormai ex assessore comunale alla Rigenerazione urbana Giancarlo Tancredi, finito nel mirino dell’inchiesta della Procura sull’urbanistica milanese e sui cui pende una richiesta di arresto. Certo, il sindaco ha già assegnato le deleghe di Tancredi alla vicesindaco Anna Scavuzzo, una soluzione in teoria temporanea, ma che potrebbe trasformarsi anche in una soluzione utile per gestire, a settembre, il dossier San Siro, quando la Giunta dovrà deliberare sulla vendita del Meazza e dell’area limitrofa a Milan e Inter e il Consiglio comunale dovrà valutare la delibera.
Ma per adesso l’obiettivo della maggioranza di centrosinistra, d’intesa con il sindaco, resta quello di individuare un tecnico con capacità politiche o un politico con competenze urbanistiche per prendere il mano l’assessorato comunale. Sala aspetta che il Pd gli indichi un nome (o una rosa) da cui scegliere il successore di Tancredi e Scavuzzo.
Un’indicazione che non è emersa durante il vertice di maggioranza di ieri, a cui hanno partecipato, oltre a Capelli, Tommaso Gorini (Europa Verde), Giuseppe Roccisano (Sinistra Italiana), Francesco Ascioti (Azione), Ivan Scalfarotto (Italia Viva) ed Emmanuel Conte (Lista Sala). "In questi giorni – scrive all’inizio della nota Capelli – ci sono stati continui e ininterrotti rapporti tra le forze del centrosinistra milanese, accompagnati da un dialogo continuo anche con tante realtà sociali e civiche. Anche nell’incontro odierno, il clima è stato come sempre sereno, improntato allo scambio e al confronto positivo sul futuro della città. Siamo tutti convinti dell’importanza di questo passaggio per Milano e di quanto sia fondamentale che il centrosinistra lo affronti in modo unitario".
La scelta del nuovo assessore, intanto, è rimandata a settembre, e potrebbe slittare anche quella del superconsulente per la legalità e la trasparenza, Federico D’Andrea, l’ex finanziere appena nominato presidente di Principia, l’ex Arexpo. Una parte del centrosinistra – in primis Azione, secondo alcune indiscrezioni – spinge per un rimpasto più ampio a settembre. Azione vorrebbe un suo assessore, perché attualmente quello targato Riformisti (il gruppo consiliare che comprende Azione e Iv) è della renziana Alessia Capello. Ma l’idea di un rimpasto ampio a settembre, che vada oltre la scelta di un nuovo assessore all’Urbanistica, non piace per nulla a Sala. Dunque rischia di rimanere solo un’ipotesi di scuola.