MARIANNA VAZZANA
Cronaca

Rogoredo, l’appello del quartiere per combattere insicurezza e degrado

Le associazioni scrivono a prefetto, sindaco e Municipio 4 "Crescenti criticità nelle aree soggette all’influenza del “Boschetto. Così è difficile mostrare il volto pulito". E c’è chi sceglie la sorveglianza privata

Al "Boschetto" di Rogoredo è allarme degrado

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Milano, 8 luglio 2025 – “Rogoredo non è “il quartiere della droga“ ma si fa sempre più fatica a far emergere il lavoro quotidiano che costruisce l’altra faccia della medaglia. Il volto autentico, pulito". A dirlo sono cittadini e volontari che si danno da fare in questo luogo "dove tanto è cambiato con la rigenerazione del famigerato Boschetto, sì, ma i problemi si sono spostati, con viavai di tossicodipendenti lungo i binari della ferrovia, verso l’hinterland e pure tra le nostre case”.

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Al punto che c’è chi farà ricorso a una vigilanza privata "perché molte volte siamo più occupati a far allontanare chi chiede insistentemente denaro o bivacca, anziché pensare alle nostre attività" sottolinea Marco Borsani, presidente del circolo Arci Mondini Aps e responsabile territoriale della cooperativa di abitanti Lum.

L’appello

Così Arci, Anpi Rogoredo, Area soci Coop Milano piazza Lodi-Rogoredo, Auser Rogoredo, VerdeFestival e altre realtà – in totale 14 – hanno promosso un “appello urgente per la sicurezza“ indirizzato al prefetto, al sindaco e al presidente del Municipio 4 "per portare all’attenzione le crescenti criticità riguardanti la sicurezza e il decoro urbano in alcune aree sensibili soggette all’influenza del cosiddetto Boschetto della droga". Una mossa innescata "da una recente aggressione a una dipendente del supermercato da un uomo che voleva rubare merce".

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L’allarme

"Ma questo – si legge – è solo l’ultimo episodio. La presenza di tossicodipendenti è accompagnata da degrado urbano: siringhe, atti vandalici, accattonaggio molesto, accampamenti abusivi, consumo di sostanze e conseguente diffuso senso di insicurezza. La percezione è che i controlli delle forze in divisa, nell’area della stazione metropolitana, e in borghese, nel quartiere, non bastino".

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Tossicodipendenti Rogoredo, Milano, 23 Dicembre 2024, Ansa/Andrea Fasani,

Fantasmi

Basta però una passeggiata per osservare i “fantasmi“. "C’è chi ci insegue per avere denaro" dice Saida Djebali, da 54 anni residente a Rogoredo. "Alcuni sono aggressivi. Molti hanno problemi psichiatrici oppure sono anche ubriachi", sottolineano altre signore. Diverse realtà del territorio "stanno ricorrendo al potenziamento della sorveglianza privata", si legge ancora. Ma "chiediamo risposte adeguate, sistemiche, durature. Vogliamo costituire un tavolo di osservazione permanente interistituzionale".

I fantasmi del bosco di Rogoredo, luogo di spaccio
Interviste Rogoredo, Milano, 6 Luglio 2025, Ansa/Andrea Fasani

Con l’avvicinarsi delle Olimpiadi invernali "siamo certi che la necessità di garantire sicurezza e vivibilità nell’area del Palaitalia sia già una vostra priorità". E dopo? L’auspicio è avere interventi "pensati sul lungo periodo", come "una progettazione del verde orientata a visibilità e controllo sociale, ripristino della vigilanza di quartiere, sostegno alle azioni culturali".

A proposito di azioni culturali, "a Rogoredo c’è moltissimo", evidenzia Alberto Tavazzi, tra i fondatori di VerdeFestival che nel 2019 ha inaugurato “Alle docce“ in via Monte Piana, un giardino condiviso in un luogo dismesso. Lo spazio è rinato grazie a letture, scambio di libri, cinema all’aperto e non solo. "Ora siamo in una situazione di stallo, perché il contratto è scaduto. Speriamo di poter continuare a essere un presidio di socialità".

Vigilanza

Intanto Stefano Bianco, presidente del Municipio 4, ha risposto alle associazioni, evidenziando di aver "parlato con il prefetto", il quale "mi ha rassicurato sulla costante attenzione sull’area di Rogoredo". Non solo: "Nel Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica è stato deciso di rafforzare la presenza delle forze dell’ordine nell’area della stazione. Martedì 1 luglio, la Polfer è stata impegnata in una giornata intera di controlli".

Poi "sono state ripetute le operazioni di bonifica e pulizia nelle aree attigue a via Orwell". Quanto "all’esigenza di una presenza e attenzione anche alle aree abitate del quartiere, ho fatta specifica richiesta al prefetto e ai referenti della polizia locale".

La ricetta

E per "il supporto alle iniziative culturali volte a favorire un adeguato presidio sociale, Comune e Municipio stanno lavorando da tempo. Cito il nuovo campus del Conservatorio, la valorizzazione di piazza Tina Medotti che stiamo attivando con un patto di collaborazione e un palinsesto culturale molto vario, la nuova portineria di comunità". Infine, "per la progettazione del verde orientata alla visibilità e al controllo sociale possiamo fare insieme una riflessione sui prossimi interventi. Fin d’ora avete la mia disponibilità".