Tra gli invisibili di Rogoredo: "Sempre più senzatetto con problemi di droga e alcol"

Sul campo assieme ai cinque operatori dell’unità di strada del Cisom. “In strada, su panchine e tende, in aumento i separati senza casa né lavoro"

Gli operatori del Cisom impegnati tra Porta Romana e Rogoredo per aiutare i clochard al freddo

Gli operatori del Cisom impegnati tra Porta Romana e Rogoredo per aiutare i clochard al freddo

Milano – Un furgone carico di venti litri di tè caldo, bottiglie d’acqua, panini, alimentari, kit per l’igiene personale e alcuni sacchi a pelo, l’oggetto più richiesto in questo periodo dai senzatetto che vivono in strada, esposti alle fredde temperature notturne di questa strana primavera invernale. C’è anche una sedia a rotelle in ottime condizioni che però – per motivi che diremo più avanti – rimane a fine turno sul furgone.

Il ‘bastimento» è l’unità di strada del Cisom (Corpo Italiano di Soccorso dell’Ordine di Malta) che ogni mercoledì notte offre assistenza agli "invisibili" che stazionano nel quadrante sud-est di Milano, assegnato all’organizzazione dal coordinamento del Comune. La squadra che si riunisce di sera, percorrendo un tragitto fra Porta Romana e Rogoredo, è formata da cinque volontari. Tre uomini: un pensionato (alla guida), un funzionario pubblico e uno scenografo. E due donne: Elena Fiorentini, 63 anni, capo-turno dell’unità di squadra, di professione gioielliera. Aiutare le persone in stato di grave marginalità sociale "è un modo per restituire un po’ la fortuna che credo di avere avuto nella vita" dice. E poi c’è Sara Prometti, 51 anni, capo gruppo del Cisom Milano (collabora in uno studio notarile) che fa servizio dal 2016: "Negli ultimi anni è aumentato il numero dei senza fissa dimora che soffrono di dipendenze, dall’alcol alle droghe, o con patologie psichiatriche. E sono sempre di più gli over 60, anche italiani, finiti in strada perché separati, senza casa né lavoro" precisa.

Mohamed, con un passato pieno di guai, vive da anni in una tenda montata alla buona su un marciapiede di corso Lodi. La sua carrozzina si è danneggiata e gliene abbiamo portata una nuova, donata da un sacerdote" spiega Guglielmo Gambaro, 59 anni. Ma l’uomo, originario dell’Egitto e di 73 anni, per motivi imperscrutabili, nella sua tenda non si fa trovare, anche se andiamo a bussare quattro volte in poche ore. Un altro "desaparecido" è Giuseppe, over 70 italiano, che viveva sotto l’Arco di Porta Romana. "Dieci giorni fa qualcuno ha incendiato il suo giaciglio e da allora non sappiamo che fine abbia fatto" spiega preoccupata Sara. Nella sua postazione, in cui ripassiamo tre volte, troviamo solo un sacco a pelo sguarnito.

In viale Lazio incrociamo Assan, 62enne dalla Tunisia. Una montagna di muscoli che incute un certo timore ma è un gigante buono che non lesina confidenze mentre sorseggia il suo tè caldo: "Dormo su una panchina ma non da tanto tempo. Non si sta troppo male a vivere all’aperto, grazie a Dio sto bene di salute. Nel passato ero un pugile" racconta e dall’aspetto lo si direbbe. Ad avvicinarsi all’unità di strada è pure un certo Islam, visibilmente in stato di alterazione da alcol o droghe, che "pretende" un sacco a pelo. Ottenuto l’oggetto del desiderio, si allontana salutando.

Assistenza ai senzatetto che dormono in strada
Assistenza ai senzatetto che dormono in strada

Un altro sacco a pelo va a un indiano sui 50 anni che dorme vicino a un supermercato di via Maffei, a cui hanno rubato delle coperte mentre si allontanava per comprare da mangiare; dopo il dono del Cisom non finisce più di ringraziare. Un marocchino 40enne, accampato sotto uno stabile di lusso in via Friuli, è depresso perché non riesce a trovar lavoro da troppo tempo. Un altro egiziano sulla cinquantina si appisola ogni notte sugli scalini della Cappella di San Martino, non lontano da Rogoredo. Con loro i "baschi rossi" si fermano a parlare senza guardare l’orologio "perché – rimarca la capo gruppo – queste persone non hanno bisogno solo di generi di prima necessità ma anche di calore e umanità".

I volontari del Cisom Milano sono 214 e si alternano fra le uscite di strada notturne (in centro e nel sud-est) e l’ambulatorio medico a Garibaldi e Rogoredo. Il servizio per gli homeless è attivo dal 2010 e non va mai in ferie.

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