ALESSANDRO SALEMI
Cronaca

Allarme criminalità: "Non ci sentiamo sicuri"

La denuncia di decine di cittadini al presidio organizzato da Forza Italia. Intanto LabMonza continua ad attaccare gli Street tutor: un grave errore.

Gli Street tutor continuano ad alimentare la tensione nella maggioranza

Gli Street tutor continuano ad alimentare la tensione nella maggioranza

La sicurezza continua a essere al centro del dibattito politico. A ridosso del mercato di piazza Cambiaghi, Forza Italia ha allestito un gazebo per ascoltare i cittadini, con l’obiettivo di raccogliere segnalazioni, lamentele, timori. La risposta non si è fatta attendere: decine di persone si sono fermate, lasciando testimonianze che hanno composto un mosaico di una città dove il senso di insicurezza serpeggia tra centro, periferia e aree della movida. Le zone più critiche? Largo Mazzini, piazza San Paolo, piazza Indipendenza, via Santa Maddalena, via Bergamo, ma anche strade di quartieri periferici come Cederna e Regina Pacis. Una signora di 80 anni ha raccontato di non sentirsi più sicura quando passa per largo Mazzini. Una madre ha parlato del figlio aggredito in via Garibaldi. E ancora sono emersi racconti di scene di spaccio, furti, minacce, risse. Al gazebo erano presenti i consiglieri di Forza Italia Massimiliano Longo e Pier Franco Maffè, insieme al segretario Giuliano Ghezzi. "È da tempo che segnalavo questi fatti – denuncia Longo –. Solo dopo essere stato minacciato in prima persona si è mosso qualcosa". Tuttavia sul tema Street tutor, Forza Italia non ha dubbi: "Siamo favorevoli, anche se c’è incoerenza da parte della maggioranza, che quando era all’opposizione osteggiava l’impiego di figure simili. Gli unici rimasti coerenti sono gli esponenti di LabMonza".

E proprio LabMonza ha ribadito la contrarietà agli Street tutor, dicendosi delusa dal mancato ritiro della determina che ne ha sancito l’introduzione in via sperimentale fino al 2 agosto. Per la civica si tratta di "un grave errore di gestione della sicurezza urbana" e l’auspicio è che la misura non venga rinnovata. "Il Comune dovrebbe occuparsi del disagio sociale con prevenzione e relazioni comunitarie – si legge nella nota –, non moltiplicando i presìdi privati". Il gruppo propone un modello basato su progetti educativi di strada, sostegno alle realtà sociali e attivazione dei patti di sicurezza urbana. A rispondere è il sindaco Paolo Pilotto: "Serve pazienza, anche da parte di LabMonza. Gli Street tutor non sono forze dell’ordine né educatori, ma figure intermedie. Non possono esserci aut-aut. Molti sindaci di centrosinistra li hanno introdotti. Quanto ai regolamenti di polizia urbana - conclude - ci stiamo lavorando".