
Il presidio della polizia di Stato all’ingresso del Parco Trotter (Foto Fasani)
MILANO – “Nelle periferie milanesi si riscontra una evidente percezione di insicurezza, con un preoccupante aumento dei reati predatori, spaccio, commercio abusivo e abbandono di rifiuti”. Parole del presidente della commissione parlamentare d’inchiesta sulle periferie, Alessandro Battilocchio (FI), dopo gli incontri in Comune e in Prefettura, prima di iniziare il tour, ieri, in più quartieri: piazzale Selinunte, via Quarti, via Gola (“dove siamo stati contestati da un gruppo di giovani del centro sociale: “Via via fascisti e polizia!”, ha fatto sapere Battilocchio), Rogoredo, Corvetto, piazzale Archinto e via di Tocqueville e l’area della stazione Centrale. Una presenza, tra l’altro, nel giorno del debutto dei “presìdi mobili“ delle forze dell’ordine in via Padova. “Dal Prefetto Claudio Sgaraglia abbiamo avuto la conferma di ottimi riscontri sull’efficacia, in termini di controllo e presidio del territorio, delle cosiddette “zone rosse“”. Focus anche sulle case occupate in città: 2.600 alloggi Aler e 470 del Comune, gestiti da MM.
Numeri anche sulla presenza di cittadini stranieri: “nella città metropolitana di Milano ne sono presenti 521.169, con una percentuale del 21,4% in città e punte fino al 36% in quartieri come San Siro”, sottolinea Battilocchio. La commissione ha parlato anche di “mini-market e baby gang, con un preoccupante abbassamento dell’età in cui vengono commessi i reati”. Nello stesso tempo “abbiamo riscontrato una grande sinergia delle forze dell’ordine, sotto l’egida della Prefettura: 71 operazioni ad ‘’alto impatto’’ nel 2024”.
Tornando alla questione alloggi, su un altro fronte, l’Azienda lombarda edilizia residenziale s’impegna ad allargare la dotazione di quelli a canone calmierato e altri spazi da destinare ad ambulatori per contribuire a ripopolare la sanità territoriale, e pure quella ospedaliera, da una carenza cronica di personale generata anche da stipendi troppo bassi e dalla conseguente “difficoltà di trovare case a prezzi accessibili”, osserva l’assessore alla Casa Paolo Franco, di FdI, che di concerto col collega tecnico al Welfare Guido Bertolaso ha portato in Giunta il protocollo d’intesa con Aler approvato lunedì dalla Regione.
Che definisce le modalità per portare avanti, estendendolo a tutte le Aler della Lombardia, una prassi che ha visto quella di Milano sottoscrivere convenzioni per oltre 200 alloggi destinati al personale di Asst e Irccs (idealmente infermieri e altri operatori sanitari). Ad esempio Aler ha firmato con l’Asst Nord Milano e l’Irccs Policlinico di Milano (entrambe aziende i cui direttori generali sono stati nominati su input di FdI) accordi per rispettivamente 32 e 20 appartamenti. Una formula che non convince la consigliera regionale Pd Carmela Rozza: “L’assessore Franco continua a fingere di risolvere i problemi, questo metodo sembra andare contro i lavoratori: i bandi sono stilati con le aziende, quindi se un lavoratore cambia ospedale perde la casa. Inoltre sono aperti a tutti i dipendenti, non solo al personale sanitario, e comunque solo a quello che già ci lavora: non sono adatti ad attirare operatori dove mancano”.