
I funerali di Marco Cutrona, il panettiere di Cinisello investito e ucciso mentre andava a lavoro a Milano
Cinisello Balsamo (Milano), 5 luglio 2025 – Una grande ciambella di pane, decorata con tante rose bianche. Colleghi e amici l’hanno posata sulla bara di Marco Cutrona oggi pomeriggio, sabato 5 luglio, durante il funerale che è stato celebrato alla chiesa di San Pietro Martire.

Il 20enne di Cinisello Balsamo, settimana scorsa, era stato travolto da un’auto in via Canova, a Milano, mentre si stava recando in monopattino in zona Risorgimento per iniziare a lavorare in panetteria, il forno Lisandri di via Fiamma 20. “Marco era un grande lavoratore e un professionista serio. Un ragazzo umile, che aiutava tanto la sua famiglia: voleva comprare una casa alla mamma. Lo ricorderemo per sempre”, il commento di amici, compagni di scuola, le professionali Ciofs di Cinisello, e colleghi fuori dalla chiesa del quartiere periferico della Crocetta.

“Aveva chiesto di essere spostato al turno notturno per imparare meglio il lavoro. Due giorni dopo quello scontro fatale sarebbe andato in ferie: doveva partire con la madre, originaria della Bulgaria per tornare proprio lì per l’estate”, aveva raccontato Simone Lisandri, il suo datore di lavoro.
A investirlo un 51enne, residente a Como, alla guida di un’Audi con un tasso alcolemico tre volte superiore ai limiti di legge, ora indagato per omicidio stradale. Un impatto talmente violento da sbalzare Marco a una ventina di metri di distanza, contro lo spartitraffico all’angolo con via Melzi d’Eril.
“Nostro fratello oggi non c’è più. Chiediamo solo giustizia”, il pianto delle sorelle. “Ringraziamo tutti quelli che hanno deciso di essere qui oggi e stare vicini alla madre, alle sorelle, ai cugini che già quest’anno hanno perso una persona cara. È un momento difficile – ha spiegato dal pulpito un famigliare -. A vent’anni si spera di avere un cammino lungo davanti e non di morire così”.
Alla cerimonia era presente anche l’amministrazione con l’assessore Francesco Scaffidi. “Marco è stato un amico speciale per tanti e un figlio esemplare. Solo un Dio può consolare una madre e un padre davanti a questo dramma – hanno detto don Alberto e don Matteo, che si sono succeduti nella funzione -. Questa missione di rendere questo posto migliore per un bene comune ora Marco la passa a voi. E questa fragranza di pane spezzato, questo profumo del desiderio e della fame di vivere anche la passa a voi. Raccogliete il suo testimone sul posto lavoro, uscendo con gli amici la sera, facendo una vacanza con i genitori. Marco ha espresso i suoi talenti e vissuto come credeva fosse meglio per lui e per gli altri. Ora sta a tutti noi fare altrettanto”.