REDAZIONE MILANO

Ragazzi milanesi bloccati nel ghiaione del Monte Carso senza torce e scarponi: salvati dai vigili del fuoco

L’escursione sulle montagne sopra Trieste si è conclusa con l’arrivo delle squadre di soccorso. I sette ventenni erano privi di un’adeguata equipaggiatura

L'intervento di vigili del fuoco e soccorso alpino è stato tempestivo e provvidenziale

L'intervento di vigili del fuoco e soccorso alpino è stato tempestivo e provvidenziale

Milano, 5 agosto 2025 – Sette ragazzi milanesi di età compresa fra i 18 e i 20 anni – tre ragazze e quattro ragazzi – sono stati soccorsi nel corso della notte nella zona del Carso triestino, la riserva naturale della Val Rosandra a ridosso della Slovenia, dove si erano avventurati nel tardo pomeriggio di lunedì 4 agosto. Privi di adeguato equipaggiamento, a cominciare dall’assenza di scarponi per affrontare scarpate e sentieri difficili, la comitiva è rimasta bloccata su un ghiaione non riuscendo più, a un certo punto, a trovare il modo di ridiscendere a valle. A quel punto non è restato loro altro da fare che chiamare i soccorsi col telefonino.  

Approfondisci:

Tradito sulla via del rientro. L’addio a Federico Beltrami, manager Sky e allievo di Dalla Chiesa

Tradito sulla via del rientro. L’addio a Federico Beltrami, manager Sky e allievo di Dalla Chiesa

"Venite a prenderci” 

L’allarme è dunque scattato intorno alle 21 e 20. Si sono mosse le squadre del Soccorso alpino e speleologico dei Vigili del fuoco di Trieste. Sono così stati i vigili del fuoco a raccogliere le testimonianze dei ragazzi impauriti nel buio delle montagne carsiche: i 7 avevano intrapreso l’escursione poco dopo le 18, partendo da Bagnoli della Rosandra con l’obiettivo di arrivare sul Monte Carso. Non avevano però nemmeno portato con sé una torcia, affidandosi solo a quella in dotazione al cellulare. 

I ragazzi sono stati geolocalizzati grazie al telefonino
I ragazzi sono stati geolocalizzati grazie al telefonino

Il salvataggio 

Colti di sorpresa dal buio, sono rimasti “intrappolati” all’altezza della Grotta degli asparagi, dove gli equipaggi dei vigili del fuoco e del soccorso alpino – che li avevano invitati a non muoversi proprio per non perdere la loro localizzazione – li hanno trovati infreddoliti e spaventati. Li hanno così riaccompagnati a valle dov'erano parcheggiate le loro auto. Erano tutti in buone condizioni psicofisiche.