M.Ming.
Cronaca

Torre Seta, la Fenice risorge dalle ceneri: tra un anno la consegna delle case

Sopralluogo con responsabili del progetto e l’assessore Giancarlo Tancredi nel cantiere del complesso che sostituirà l'edificio andato a fuoco nell’agosto 2021. Entro settembre pronte le villette ai piani bassi

Un’immagine del sopralluogo di ieri

Un’immagine del sopralluogo di ieri

Milano, 26 giugno 2025 – La ricostruzione è quasi a metà dell’opera. Le gru sono in azione, gli operai non si fermano mai. Dal luglio dell’anno scorso, in via Antonini, dove fino al 29 agosto 2021 c’era la Torre dei Moro, è iniziata l’operazione rinascita.

L’incendio scoppiato quasi quattro anni fa, ha distrutto le parti interne del grattacielo, che almeno ha retto dal punto di vista strutturale. I lavori andranno avanti per un altro anno, fino al giugno 2026, quando è prevista la consegna degli appartamenti andati a fuoco. Il grattacielo, in attesa della rinascita, ha già cambiato nome: si chiama Torre Seta ed è stata progettata dall’architetto Marco Piva.

È il momento di un bilancio parziale del cantiere. E così, ieri mattina, il portavoce del Comitato dei residenti, Mirko Berti, ha invitato l’architetto Piva e l’assessore comunale alla Rigenerazione urbana Giancarlo Tancredi per fare il punto della situazione. La torre in fase di ricostruzione appare ancora imprigionata dalle impalcature d’acciaio. I responsabili dell’impresa che sta curando i lavori, l’Imprecom di Monza, spiegano che sono in fase di completamento gli ultimi due solai, demoliti e ricostruiti, e sono già state avviate le attività all’interno della torre per la parte strutturale mentre a breve inizieranno le opere per la parte impiantistica.

Ma c’è anche qualcosa di quasi pronto per la consegna. Matteo Valente di Imprecom spiega che “ieri (martedì, ndr) abbiamo effettuato il sopralluogo per la consegna delle villette A e B. Il secondo blocco, il C e il D, è in fase di consegna (entro settembre, ndr). Per il giugno del 2026, invece, consegneremo la Torre Seta”.

Un traguardo intermedio che fa sorridere l’architetto Piva: “La consegna delle villette sta avvenendo con un minimo di ritardo, ma è compensata dalla qualità dei materiali utilizzati. Vogliamo raggiungere questa idea di comunità, con spazi di relazione tra una casa e l’altra, arricchiti da verde e sedute”. Sì, ma l’impianto anti-incedio stavolta sarà affidabile o no? “Quest’opera è una case history a livello mondiale, è un’opera unica – risponde Piva –. È stato ripreso un edificio devastato dal fuoco e lo stiamo rendendo autoprotetto e capace di resistere a qualunque aggressione. Non c’è più il gas nell’immobile, ma solo l’elettricità. E anche gli impianti sono divisi per sezionamenti, piano per piano. È impossibile un incendio come quello del 29 agosto 2021: tutti i materiali scelti sono certificati per l’antincendio”.

Tancredi, intanto, sottolinea che “la notizia più bella è che tra pochi mesi entreranno le prime famiglie nel corpo basso dell’edificio. In tempi da record. Lo scorso settembre sono stati presentati i progetti e oggi vediamo già i risultati. Questa Torre diventerà un modello per l’antincendio e per la volontà di rinascita”.

Berti è soddisfatto: “Il Comune è vicino ai residenti e tiene al progetto della Torre Seta. Il lavoro di recupero è complesso. L’obiettivo è rientrare a casa al più presto. Sì, perché siamo fuori casa da quattro anni, a spese nostre”. Il costo per la ricostruzione è ancora quella preventivato: 20,7 milioni di euro.