
Uno stormo di volatili circonda la fusoliera di un aereo (Archivio)
Milano, 30 luglio 2025 – Più aerei e più animali selvatici. E quindi maggiori possibilità di collisioni fra le due categorie. Pare quasi un’equazione matematica, dietro la quale si nasconde la “formula” del wildlife strike, altrimenti noto come bird strike (per la specie più rappresentata). Ovvero gli uccelli, che condividono con gli aeroplani lo stesso spazio di manovra.
Anche per questo, intorno agli scali italiani, sono in corso da anni attività per cercare di ridurre il numero di popolazione animale potenzialmente a rischio.
Il contesto
L’Enac – Ente nazionale per l’aviazione civile – ha appena pubblicato il rapporto annuale che fa i conti degli incidenti fra velivoli e volatili, avvenuti nel 2024 negli aeroporti italiani, nelle zone immediatamente prossime alle piste o, comunque, nei loro sedimi (i territori di pertinenza degli scali). La maggior parte degli episodi, quasi il 75%, si registra in fase di decollo o atterraggio. Rari, invece, gli “scontri” oltre i mille metri d’altitudine, meno del 10%.
Ad aumentare il pericolo di urti è il tipo di attività e opere che si svolge nelle immediate vicinanze. La presenza di cibo, riserve d’acqua e zone umide è “incentivo” alla diffusione degli animali e, quindi, rappresenta un altro fattore di rischio.
Le cifre
In Italia, nell’anno appena passato, si sono contati o degli, secondo il rapporto Enac, 2.618 impatti. Di questi 2.487 si sono verificati con uccelli (95%, incluse le specie non identificate), 129 con mammiferi (5%) e 2 con rettili (0,08%).
Di tutti gli eventi registrati nel corso del 2024 gli impatti multipli sono stati il 6% del totale, quelli con danneggiamento il 3%, gli impatti che hanno generato un effetto sul volo il 5% mentre le ingestioni nei motori sono state il 5%.
Bergamo
Al Caravaggio, scalo di recente finito agli onori della cronaca per la tragica vicenda di un trentacinquenne risucchiato dal motore di un aereo dopo aver fatto irruzione in pista, sui 109.492 movimenti analizzati, si sono contati 40 impatti con volatili e 12 collisioni con esemplari di altra fauna. L’indice di rischio è in calo: si è passati dallo 0,22 del 2022 allo 0,10 del 2024.
"Merito” di una drastica riduzione nella popolazione “volatile” (da 35,682 a 16.788 unità in tre anni, calo di più della metà). È da registrare, però, l’aumento degli impatti con conigli selvatici, da 0 a 3.
Fra i sistemi di mitigazione utilizzati la regolamentazione differenziata sul fronte di altezza e manutenzione del manto erboso e l’impiego di un pick-up 4x4 con cannone acustico telecomandato e di un altro veicolo con sirena bitonale. Non mancano rete di cattura manuale e un dispositivo di distress call veicolare.
Brescia
I movimenti al D’Annunzio di Montichiari sono ridotti rispetto agli altri scali lombardi. Nel 2024 Enac ne ha contati 11.795: gli impatti con animali sono stati 8, tutti con uccelli. L’indice di rischio è considerato stabile: dallo 0,15 del 2022 allo 0,09 del 2023 si è arrivati allo 0,08 del 2024.
Anche qui abbiamo avuto un calo nel numero di esemplari di volatili presenti, in particolare dei gabbiani. Fa eccezione il falco cuculo, i cui impatti contro gli aerei sono passati da 0 a 3.
Fra i sistemi di mitigazione impiegati le ispezioni pre-volo notturne e la condivisione con la Provincia di Brescia del monitoraggio sull’apertura (e il rinnovo autorizzazioni) di cave estrattive. Sono 4, poi, i cannoni a gas propano semoventi radiocomandati.

Milano Linate
Il city airport milanese nel 2024 è stato sede di 118.076 movimenti: sono stati 62 gli impatti con i volatili, 1 quello con altri animali. L’indice di rischio è stabile verso il basso con diminuzione di un decimale negli ultimi tre anni: dallo 0,10 del 2022 si è passati allo 0,09 del 2023, cifra rimasta immutata nel 2024.
Anche nel sedime di Linate la fauna in airside è diminuita di molto (da 138.845 esemplari a 79.912 nel 2024): si è registrato, però, un forte aumento del piccione, da 15mila unità a 23.810. Questo dettagli ha portato a un aumento nel numero degli impatti, da 4 a 28.
E sul fronte della prevenzione? Spiccano l’impiego di prodotti disinfettanti certificati e l’utilizzo di rete anti volatili nell’hangar di rimessaggio mezzi e sulle sponde verticali dei corsi d’acqua interni. Fra i dispostivi utilizzati ci sono 3 distress call, 1 laser portatile, 1 sistema fisso radiocomandato e anche 1 aquilone.
Milano Malpensa
L’aeroporto con sede geografica nel Varesotto è circondato da boschi e aree urbane con superfici a prato, tanto da essere noto come “aeroporto della brughiera”. Nel 2024 la fauna è aumentata da 93.607 a 123.813 esemplari. Nonostante questo incremento gli impatti si sono ridotti. Sui 214.511 movimenti analizzati, ce ne sono stati 75 con voltatili e 9 con altre specie.
L’indice di rischio, che nel 2023 era aumentato a 0,10 dal precedente 0,09, è di nuovo calato a 0,07. Balzo per le collisioni con gli aironi guardabuoi (popolazione in notevole crescita) da 0 a 6. La specie più colpita resta il gheppio, che però passa da 42 a 19. Ad aogsto sono stati due gli incidenti con effetti sul volo.
La prevenzione si realizza con trattamenti erbicidi. Intorno al sistema di illuminazione Papi, poi, è stata eseguita l’asfaltatura. Fra i sistemi di dissuasione diretta ci sono 7 distress call (4 veicolari e 3 portatili), due auto classificate come “bird control unit”, 1 sistema fisso sono radiocomandato e 22 cannoni a gas propoano radiocomandati.