SIMONA BALLATORE
Cronaca

Docenti fuorisede, la casa è un rebus: affitti troppo alti. E in molti rinunciano alla cattedra

La Uil rilancia sul piano ad hoc per docenti e precari della scuola: “Gli impegni presi dal Governo non siano solo un annuncio”

La mobilitazione degli studenti fuorisede contro il caro-affitti si estende anche ai lavoratori precari della scuola

La mobilitazione degli studenti fuorisede contro il caro-affitti si estende anche ai lavoratori precari della scuola

Milano, 13 settembre 2025 – Il lavoro chiama e ci sono cattedre ancora da coprire, ma per gli insegnanti che arrivano da fuori regione (e non solo per loro) trovare una stanza a prezzi abbordabili in Lombardia è spesso complicato. Molti - appena possono e si apre un’alternativa - guardano altrove. E ad essere ancora più penalizzati sono i precari della scuola in una regione che - storicamente - detiene il record di supplenti. Solo nel 2024-25 erano 45mila.

“L’emergenza abitativa è un problema che morde sempre di più le città e le provincie della Lombardia – denunciano dalla Uil – con affitti sempre più cari che nella maggior parte dei casi si portano via la metà dello stipendio e che nel caso dei precari del mondo della scuola, sia insegnanti che personale tecnico e amministrativo, rappresenta un ‘salasso’ spesso insostenibile anche per la mancanza di prospettive”. Anche quest’anno - nonostante le stabilizzazioni (circa seimila) - si prevedono dai 20 ai 25mila supplenti. Più il personale tecnico e amministrativo a tempo determinato “che è passato da 3.947 unità nell’anno scolastico 2015/2016 a 7.559 unità”, ricordano dal sindacato.

“Dobbiamo risolvere il problema della scopertura delle cattedre in regioni come Lombardia e Veneto”, ha confermato nei giorni scorsi il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara, annunciando di avere chiesto al ministro Matteo Salvini di inserire il personale scolastico nel “Piano Casa“.

“Quello che la Uil Lombardia denuncia da oltre due anni proponendo un piano casa per i lavoratori viene adesso ‘certificato’ anche dal Governo che sino a ieri ci diceva che andava tutto bene – rilancia il segretario generale Uil Lombardia, Enrico Vizza – I lavoratori in moltissime occasioni rinunciano al posto di lavoro perché il costo della vita e dell’abitare è troppo oneroso se rapportato agli stipendi”. Concorsi pubblici deserti, dimissioni, quest’anno - tra gli ottomila supplenti già chiamati dalle graduatorie provinciali - il 15% ha rinunciato. Sul “Piano casa“ per i lavoratori torna a insistere la Uil, coinvolgendo i sindaci dei comuni delle città capoluogo e auspicando, “che quello del Governo non sia un ennesimo spot vuoto e propagandistico”.

“Se teniamo conto che la stragrande maggioranza del personale scolastico operante in Lombardia proviene ‘in migrazione’ dalle regioni del Sud Italia le problematiche si amplificano – sottolinea il segretario generale Uil Scuola Rua Lombardia, Abele Parente – in quanto trovare un alloggio con una busta paga da precario del comparto scuola risulta quasi impossibile perché non sussistono le garanzie necessarie per stipulare un regolare contratto di affitto”.

Di qui la richiesta di studiare iniziative territoriali specifiche, coinvolgendo anche l’Ufficio scolastico regionale con le sue articolazioni, le rispettive Aziende Lombarde per L’Edilizia Residenziale Aler oltre agli enti locali interessati”.

“Insieme alla Confederazione Uil stiamo lottando per ottenere un piano casa che possa consentire la ‘sopravvivenza’ delle migliaia di precari che operano nel mondo della scuola in Lombardia – conclude Parente –. Per Milano e Monza Brianza il caro affitti, in diversi casi, assorbe quasi la totalità della loro retribuzione”.