LUCA RAIMONDI COMINESI
Cronaca

Lodi, scavi in via Fanfulla: spunta un antico cimitero. Il mistero della medaglietta

I reperti sono stati trovati di fronte al complesso dell’ex Cavallerizza. Affiorati anche alcuni resti umani: in corso la datazione

Gli scavi davanti all’ex Cavallerizza di via Fanfulla nell’ambito del cantiere per la realizzazione di nuovi uffici pubblici del Comune

Gli scavi davanti all’ex Cavallerizza di via Fanfulla nell’ambito del cantiere per la realizzazione di nuovi uffici pubblici del Comune

Lodi, 26 giugno 2025 – “È sicuramente un’area funeraria quella rinvenuta la scorsa settimana di fronte al complesso dell’ex Cavallerizza di via Fanfulla a Lodi”. A sostenerlo è Simone Sestito, funzionario archeologico della Soprintendenza di Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Cremona, Mantova e Lodi, nonché responsabile per la gestione del cantiere e dello scavo che nelle ultime settimane ha riguardato proprio l’immobile di via Fanfulla, nel pieno centro cittadino, sottoposto ad un progetto di rigenerazione e riqualificazione per la realizzazione di nuovi uffici pubblici da parte del Comune.

“Dallo scavo sono emersi alcuni manufatti e resti umani – riferisce Sestito –. Abbiamo cercato da subito di tutelare queste evidenze archeologiche, che sapevamo sarebbero emerse con ogni probabilità. Nella prima fase l’impegno ha riguardato soprattutto la messa in sicurezza dello scavo”, anche per permettere agli operatori sul campo di scendere in profondità (di circa 1,5 metri).

Sarà invece la seconda fase, quella dedicata all’interlocuzione tra Soprintendenza, Studio Archeologico e amministrazione comunale a consentire la prosecuzione del progetto di salvaguardia dei beni emersi e di quelli che potrebbero emergere in futuro. “Proseguendo - spiega infatti Sestito – potrebbero essere rinvenute altre sepolture”. Quelle finora riportate alla luce “come immaginavamo, sono collegate al periodo in cui l’immobile era ancora un monastero, quello di San Domenico. Queste strutture potevano prevedere al loro esterno la presenza di luoghi di sepoltura”.

Nel caso di Lodi, l’archeologo presume si tratti di un’area collocabile cronologicamente tra la fine del Medioevo e la soppressione del convento dei frati domenicani (1798), dove nel 1454 Francesco Sforza firmò la Pace di Lodi, per poi essere trasformato ed ampliato ad inizi dell’800 fino a diventare cavallerizza e scuola di equitazione.

“In una delle sepolture è inoltre emerso un reperto significativo – prosegue Sestito –. A causa della sua non ottimale conservazione è ancora difficile chiarire se si tratti di una moneta o di una medaglietta votiva”. Ma in entrambe le ipotesi, “una volta sottoposta ad un minimo intervento di restauro e pulizia, potrebbe fornici qualche indicazione cronologica più precisa sull’origine dei reperti rinvenuti”. Si dovrà attendere tuttavia fino a fine estate per cogliere qualche nuova informazione sull’origine dei reperti.