Brembio (Lodi), 21 giugno 2024 – L’infortunio sul lavoro di ieri mattina in via Cavour a Brembio, nell’azienda agricola Fugazza, che è costato la vita a Pierpaolo Bodini, appena diciottenne, ha scosso il Lodigiano e ha avuto eco nazionale. Il giovane, per cause al vaglio della Procura di Lodi che ha disposto il sequestro del veicolo, è morto colpito dal perno di una seminatrice su cui stava effettuando della manutenzione a terra. Il pezzo si è staccato all’improvviso e l’ha ucciso. La tragedia davanti agli occhi di un collega ventenne, accompagnato in ospedale dal 118.

Il sindaco Oriana Ghidotti, arrivata in azienda dopo l’infortunio, ieri ha annunciato il lutto cittadino in coincidenza con il giorno del funerale, che sarà celebrato domani, sabato 22 giugno, alle 14.30 nella parrocchiale di San Bartolomeo Apostolo. Sul manifesto funebre, a ricordo della grande passione di Bodo per l’agricoltura e il suo lavoro, è riportata una frase a tema del poeta inglese William Blake: “Impara nella semina, insegna nel raccolto e in inverno riposa”.
I sindacati intanto si dicono indignati. La Cgil Lodi, presente sul posto con Guido Scarpino e Matteo Morganti, ribadisce: "Ogni anno nel settore agricolo si registrano 8mila infortuni, di cui 300 con esito mortale. È evidente che qualcosa non funziona, dobbiamo fermare questa strage. Siamo intervenuti in segno di solidarietà per la famiglia e il giovane lavoratore. Non si può uscire di casa a 18 anni per andare a lavorare e perdere la vita". Incalzano anche Paolo Capone, segretario generale Ugl, e Maurizio Buonfino, segretario regionale Ugl Lombardia: "Siamo di fronte a una vera e propria emergenza nazionale, che non può essere considerata semplice fatalità".

E ancora. "Il fenomeno delle morti bianche è inaccettabile in un Paese avanzato, la cui Costituzione si basa sul diritto al lavoro. Crediamo che investire nella sicurezza significhi puntare sul rafforzamento dei controlli e sulla formazione a partire dalla scuola".
Sulla questione è intervenuta anche la consigliera lodigiana del Pd Roberta Vallacchi: "Esprimo il mio più profondo cordoglio e tutta la mia vicinanza alla famiglia. È una tragedia e un enorme dolore leggere quello che è accaduto e il pensiero corre subito ai cari della vittima, colpiti dalla morte di un ragazzo così giovane. Ancora più ingiusta perché avvenuta per l’ennesima volta sul luogo di lavoro, dove si dovrebbe operare in totale sicurezza. Ma nemmeno nella moderna Lombardia è così, molto si potrebbe e si dovrebbe fare per prevenire gli infortuni sul lavoro". Poi l’auspicio: "La questione è sempre la stessa: continuiamo a ripetere che devono essere rafforzati i dipartimenti di prevenzione, che tutelano la sicurezza sul lavoro, con personale e strumenti per eseguire i controlli necessari", conclude Vallacchi.
Il senatore Tino Magni, presidente della Commissione parlamentare d’inchiesta sulle condizioni di lavoro e sulla sicurezza, commenta: "I lavoratori italiani e stranieri continuano a morire lungo la penisola e dal ministra Calderone nessun commento, niente. Silenzio assoluto. Serve invece una risposta del Governo. Questi tragici eventi evidenziano l’importanza della sicurezza sul lavoro e la necessità di attivare misure preventive più efficaci per evitare simili incidenti in futuro. Ma soprattutto ci dicono quanto sia necessario che tutti i soggetti si assumano le loro responsabilità, a partire dai datori di lavoro. Affinché non accada mai più".