LUCA RAIMONDI COMINESI
Cronaca

L’incubo di Giovanni, 78 anni, che aspetta da 7 mesi una risonanza: “Ho smascherato la pratica illegale dell’Asst”

Scatta il ricorso ai Nas e all’Ats. Lodi, il professore Scarfì è alle prese con la pratica vietata dalla legge delle cosiddette “agende chiuse”: cosa sappiamo

L'ex professore Giovanni Scarfì

L'ex professore Giovanni Scarfì

LODI – Lodigiano di 78 anni “vittima“ della pratica delle “agende chiuse”, “che è proibita da una legge del 2005”, come spiega Enrico Bosani, referente del Coordinamento lodigiano per il diritto alla Salute. Al centro del caso, c’è Giovanni Scarfì (foto), ex insegnante di Fisica e, a sua detta, “uno degli ultimi baby pensionati d’Italia”. Soffre di iperplasia prostatica e da oltre 7 mesi, attende di ottenere una risonanza magnetica nucleare a 3 Tesla alla prostata.

Nel dicembre scorso Scarfì, residente a Lodi, si era rivolto di persona al Cup dell’Ospedale San Carlo di Milano. In quell’occasione era stato informato della sospensione delle prenotazioni per la RMN, arrivando poco dopo a scoprire che la visita non poteva essere prenotata in nessun altro ospedale milanese per “la chiusura delle agende di prenotazione”. Era stato proprio l’Asst ad “autodenunciarsi”. Nella risposta ricevuta dal pensionato si legge infatti che la visita “non è prenotabile in quanto le agende risultano chiuse fino a fine anno”.

Senza preoccupazione, il 78enne aveva accettato di aspettare la conclusione del 2024, sperando che dal mese successivo si potesse nuovamente accedere alle liste. Il 15 gennaio infatti Scarfì ha tentato di prenotare nuovamente la risonanza, ma “con un palese copia incolla – spiega – mi hanno scritto che le liste sarebbero rimaste chiuse sino alla fine dell’anno”. Con un’aggiunta però contraddittoria, ossia che “l’apertura delle agende del 2025 sarebbe stata garantita a breve. Potrà quindi prenotare tramite numero verde con la ricetta in suo possesso”. Ricetta che l’uomo ha dovuto richiedere tre volte, perchè via via scaduta.

L’odissea è proseguita nei mesi successivi e culminata con la presentazione, anche grazie al sostegno del Coordinamento Lodigiano per il Diritto alla Salute, di un ricorso ai Nas e all’Ats milanese. “L’illegalità è così diffusa perché mancano i controlli e gli interventi – sottolinea Bosani –. Una mancanza esagerata che arriva al punto di autodenunciarsi. Fortunatamente Scarfì non demorde e non subisce in silenzio”. “Al momento scrivo libri thriller – aggiunge sorridendo il 78enne -, ma il thriller peggiore è l’esperienza che sto vivendo”.