
La custodia cautelare è stata eseguita dalla Squadra Mobile di Lodi
Lodi, 26 agosto 2025 – Viola il divieto di avvicinamento alla ex compagna, arrestato. Un uomo di 39 anni, italiano e con problemi di droga alle spalle, è stato arrestato dalla Polizia di Stato di Lodi per aver violato ripetutamente il divieto di avvicinamento e di contatto con l’ex compagna.
A suo carico il giudice ha disposto la misura della custodia cautelare in carcere, dopo una lunga escalation di comportamenti persecutori. Atteggiamenti che hanno reso necessario un intervento sempre più incisivo. La vicenda riguarda una donna lodigiana di 43 anni, che aveva intrattenuto con lui una relazione durata circa due anni, conclusa dopo una breve convivenza. La fine del rapporto non era stata accettata dall’uomo, che aveva iniziato a perseguitarla, con minacce e offese.
Tra i comportamenti denunciati, l’invio di fotografie e filmati in cui appariva con armi, accompagnati da esplicite minacce di morte, oltre a video a sfondo sessuale. Una condotta che aveva spinto il giudice a disporre in un primo momento il divieto di avvicinamento con l’applicazione del braccialetto elettronico e il divieto assoluto di contatto.Ma le misure non erano bastate. Il 39enne, convocato in Tribunale a Lodi per l’interrogatorio di garanzia, si era presentato con un coltello, subito intercettato dai controlli di sicurezza all’ingresso del Palazzo di Giustizia. Per quell’episodio era scattata una denuncia a parte, ma l’atteggiamento minaccioso era proseguito: l’uomo aveva continuato a cercare la donna con messaggi e minacce, tanto da indurre il giudice a disporre gli arresti domiciliari. Neppure questo provvedimento è stato rispettato.
Attraverso mail e social network l’indagato ha infatti continuato a tormentare l’ex compagna, costringendo il Tribunale ad adottare la misura più severa: la custodia cautelare in carcere, eseguita dalla Squadra Mobile della Questura di Lodi. E ora l’indagato si trova al Cagnola di Lodi. L’episodio si inserisce nelle attività di contrasto portate avanti dalle forze dell’ordine nell’ambito del “Codice Rosso” e delle indagini sulle violenze di genere, strumenti che mirano a tutelare tempestivamente le vittime di maltrattamenti. Nel caso specifico, Questura ha sottolineato la gravità della condotta e la necessità di fermare l’uomo prima che le minacce potessero tradursi in atti concreti.