PAOLA ARENSI
Cronaca

Cosa chiedono gli over 65 lodigiani? “Pasti consegnati a domicilio e navette per trasporti brevi”

A San Colombano al Lambro sono le richieste più gettonate dai partecipanti all’indagine. Su duemila questionari ne sono tornati compilati 300, compreso quello di una pluricentenaria

Un pensionato in una foto di archivio

Un pensionato in una foto di archivio

San Colombano al Lambro (Lodi) – Indagine del Comune tra gli Over 65: pasti a domicilio e navette tra i servizi più richiesti. Promosso dall’assessore ai Servizi sociali Alessandra Castioni, il sondaggio ha fatto emergere i principali bisogni dei pensionati lodigiani. Nei mesi scorsi sono stati distribuiti duemila questionari, di cui ne sono tornati compilati 300.

Hanno partecipato in modo equilibrato uomini e donne e tra loro anche una cittadina di 102 anni, segno della forte attenzione del target coinvolto. Tra le esigenze più sentite, spicca il ripristino del servizio di pasti a domicilio, richiesto da circa 90 partecipanti. Il Comune, che aveva già inserito questo intervento nel programma elettorale, punta a rimetterlo in funzione entro settembre con il possibile supporto dell’Asp Valsasino. Altri bisogni emersi riguardano la sfera sanitaria.

Molti anziani hanno espresso il desiderio di un presidio medico attivo nei fine settimana, come una guardia medica o un punto di primo intervento per piccole prestazioni. In fase di valutazione anche la creazione di un elenco di infermieri volontari disponibili a offrire piccoli servizi sanitari direttamente in paese. Tra le richieste più frequenti, anche un servizio di navetta per spostamenti brevi, come le visite al cimitero. Ma la realizzazione di questa proposta incontra difficoltà legate alla carenza di volontari. Attualmente il trasporto disabili è già garantito dall’Auser, ma l’impegno chiesto per estenderlo è elevato.

Dall’indagine è emersa anche una criticità sul fronte della comunicazione: diversi cittadini chiedono attività ricreative pomeridiane o corsi di alfabetizzazione digitale, senza sapere che iniziative di questo tipo sono già disponibili all’Auser in Castello. Ora orientare l’attività dei Servizi sociali sarà più semplice. L’auspicio è che sempre più volontari si facciano avanti.