
Codogno, in viale Marconi esame nei container. Tutti i ragazzi sono sicuri della strada che intraprenderanno
“Maturità t’avessi preso prima“, cantava Venditti nell’ormai iconica canzone simbolo di tutti i maturandi, ma i ragazzi che ieri uscivano a Codogno dalla prima prova scritta sembravano sicuri, sereni, determinati e consci delle proprie scelte attuali e futuri. "Ho scelto di sviluppare la traccia sul New Deal e sulla ricetta di Roosevelt dopo la crisi del 1929 e da lì ho sviluppato il tema della comunicazione politica e la sua evoluzione" ha detto il codognese Mirko Boschini del liceo scientifico Novello di Codogno che poco dopo le 13 ha consegnato l’elaborato ed è uscito. Dopo la maturità ha già le idee molto chiare e la prima traccia scelta d’altronde non è altro cche una conferma del suo prossimo futuro: frequenterà infatti la facoltà di Scienze politiche alla Statale di Milano.
Dopo circa quattro ore di esame, escono a piccoli gruppi anche i ragazzi dell’Itas Tosi di Codogno, scuola di agraria di rilevanza regionale, che quest’anno devono giocoforza sostenere la maturità in aule di fortuna: infatti, a causa del cantiere di riqualificazione del plesso di viale Marconi, gli spazi didattici sono stati trasferiti in container prefabbricati installati nel parcheggio della scuola. Nessun particolare problema di comfort, anche se ovviamente non è la stessa cosa vivere uno dei momenti clou dell’anno scolastico in una struttura provvisoria. "Ho scelto la frase di Borsellino perchè mi sembrava più interessante – ha detto Alessandro Santoro di Lodi –. Credo di aver fatto una buona prova. Poi a settembre sono pronto a proseguire in maniera coerente con quanto studiato fino ad ora: frequenterò un Its con indirizzo zootecnica a Lodi".
Molto sicura e determinata è anche l’amica che esce con lui. "Ho scelto di sviluppare il tema del rispetto incentrato su un articolo di Riccardo Maccioni – ha spiegato Rebecca Dossena, pure lei residente a Lodi –, sul valore delle parole anche in merito alle diseguaglianze di genere, i femminicidi e le discriminazioni che si generano. Credo e spero di aver fatto una buona prova. Cosa farò dopo? Voglio specializzarmi in agricoltura sostenibile". "Ho scelto Borsellino perchè avevo già studiato l’argomento e mi ero informato sul mondo della mafia" ha testimoniato infine Riccardo Amorosino di Casalpusterlengo frequentante l’Itas Tosi. Cristian Mascherpa di Senna Lodigiana, futuro frequentante facoltà di Scienze motorie, anch’egli ad un passo dalla maturità in agraria, ha invece sviluppato la traccia dei social "dell’impatto che hanno su noi giovani".
Mario Borra