
Per sostenere la famiglia di Rocio Espinoza Romero era scattata una gara di solidarietà, ed erano stati raccolti in pochi giorni 20mila euro
Milano – Ha patteggiato 2 anni e 4 mesi il 24enne che l'11 dicembre scorso, alla guida di un tir in viale Renato Serra a Milano, ha travolto e ucciso, mentre attraversava sulle strisce pedonali, Rocio Espinoza Romero, 34 anni, davanti ai suoi due bimbi di un anno e mezzo che erano sul passeggino e che si sono salvati, così come la nonna che era con loro.

La gup di Milano Maria Idria Gurgo di Castelmenardo, infatti, ha ratificato oggi il patteggiamento per il giovane, Francesco Monteleone, difeso dagli avvocati Mario Mongelli e Guido Contestabile. Il 24enne è stato ammesso dalla giudice ai lavori di pubblica utilità, per scontare la pena, con un'udienza apposita fissata per il prossimo 11 settembre.
Ed è tornato libero con la revoca, sempre da parte della gup, della misura degli arresti domiciliari. Nel frattempo, era stato definito il risarcimento integrale dei danni, fuori dal procedimento, a favore dei familiari della vittima, che hanno revocato le costituzioni di parti civili. Il giovane, accusato di omicidio stradale aggravato dall'omissione di soccorso e dalla fuga, era finito prima in carcere e poi ai domiciliari.

Dagli atti dell'inchiesta della Polizia locale, coordinata dalla pm Paola Biondolillo, era emerso che dopo l'incidente, avvenuto alle 9.44 mentre la donna, coi due gemellini e la loro nonna, il 24enne aveva effettuato "quattro tentativi di chiamata al padre in rapida successione".

Una "simile coincidenza temporale" e "l'insistenza delle telefonate", scriveva il gip Alberto Carboni, "non possono certo essere casuali e trovano una spiegazione logica solo nel fatto che l'indagato si era accorto di aver investito una persona e che, preso dal panico, tentava di mettersi in contatto con il padre". Era stato rintracciato in una cava ad Arluno, nel Milanese, dove era tornato al lavoro, e poi arrestato.