Ci vuole un fisico bestiale, come cantava Luca Carboni. Per sopravvivere a quest’afa che ogni anno diventa sempre più insopportabile e a un mondo che pare aver perso la bussola. Ci vuole un fisico bestiale anche per combattere (e vincere) una lunga battaglia contro la burocrazia italiana, notoriamente paludosa e paludata.
Carmela e Sergio ci hanno messo ben otto anni ma alla fine l’hanno spuntata contro il Comune di Milano. Palazzo Marino chiedeva loro di saldare le 72 multe per eccesso di velocità accumulate tra il 2017 e il 2018 da Sergio “pizzicato” dall’autovelox di viale Fulvio Testi. Un conto arretrato di circa 10mila euro, roba da far girar la testa a chiunque.
Marito e moglie però non si sono perso d’animo, nemmeno dopo una sentenza sfavorevole del Giudice di pace. Pochi giorni fa il Tribunale ha dichiarato “l’illegittimità di quei verbali” perché l’autovelox era “approvato ma non debitamente omologato”. Una sentenza che ricorda molto i barocchismi del diritto italiano ma che premia i due pensionati e la loro indiscutibile tenacia.