Così la 'ndrangheta agisce in Lombardia

Da Carmelo Novella fino agli ultimi arresti nell'ambito dell'inchiesta "Crociata": dal 2008 l'Altomilanese e tutta la Lombardia sono al centro dei movimenti della criminalità organizzata

La Masseria di Cisliano

La Masseria di Cisliano

San Vittore Olona (Milano), 28 febbraio 2016 -Tre ergastoli, una condanna a 24 anni, una a 16 e un annullamento con rinvio. In questo modo la Corte di Cassazione ha messo un punto definitivo sulla vicenda che dal 2008 sta tenendo banco nell'Altomilanese, la vicenda dell'omicidio di Carmelo Novella, ucciso a San Vittore Olona il 14 luglio 2008 (leggi l'articolo). Dopo otto anni in tutta quella nebulosa fatta di termini e situazioni che sono diventati purtroppo familiari non solo per l'Altomilanese ma anche per tutta la Lombardia almeno una certezza c'è. La certezza delle condanne all'ergastolo per Vincenzo Gallace, ritenuto il mandante dell'omicidio Novella, per Antonio Carnovale e per Luigi Tarantino. Una pena di 24 anni di reclusione per Amedeo Tedesco, 16 anni al collaboratore di giustizia Michael Panajia. Quest'ultimo fu insieme ad Antonino Belnome l'esecutore materiale dell'omicidio (leggi l'articolo). Negli ultimi otto anni sono stati numerosi i reati nell'Altomilanese e in Lombardia di stampo criminale. La 'ndrangheta ha infatti radici in molte zone della regione.

SAN GIORGIO SU LEGNANO L'uccisione di Carmelo Novella ha aperto una faida che poi ha portato con sè numerosi regolamenti di conti. Inevitabile, vista la motivazione che ha condotto la "casa madre" calabrese ha ordinare l'omicidio: Novella voleva tentare la scalata ai vertici lombardi della 'ndrangheta e cercava quindi l'indipendenza proprio dalla Calabria. Il suo omicidio ha posto fine a queste ambizioni, ma non ai contrasti fra 'ndrine. Tanto che il 27 settembre 2008, due mesi e mezzo dopo l'uccisione di Novella, a San Giorgio su Legnano, esattamente davanti al cimitero in cui era sepolto proprio il boss di San Vittore Olona, fu ritrovato morto Cataldo Aloisio (leggi l'articolo).

BERNATE TICINO Se l'omicidio di Carmelo Novella fu di fatto l'episodio che squarciò la tranquillità, apparente, dell'Altomilanese, quello di Rocco Stagno fu di certo il meno "appariscente". Non un blitz in un bar di paese come era avvenuto il 14 luglio 2008 a Novella, ma un agguato il 29 marzo 2009 all'interno di una porcilaia nel Borgo Rubone di Bernate Ticino. Per mesi i residenti nella zona hanno assistito a un viavai di forze dell'ordine. "Dicono che lì sotto ci sia una cadavere" mormorava la gente a mezza voce. Di certo la voglia di far troppa pubblicità alla notizia non c'era di certo. E in effetti le forze dell'ordine cercavano proprio un corpo (leggi l'articolo). Il cadavere era quello di Rocco Stagno, che non sarebbe comunque mai stato trovato. A spiegare il motivo, agghiacciante, è stato proprio chi aveva assistito al delitto: lo avevano dato in pasto ai maiali. Dopo quel raccapricciante episodio, il Borgo Rubone non è stato abbandonato a se stesso. Anzi, è stato al centro di un dibattito. Il progetto è quello di riqualificare l'intera zona (leggi l'articolo).

La Masseria di CislianoCISLIANO Era il luglio del 2010, quando gli elicotteri delle forze dell'ordine hanno sorvolato tutto l'Abbiatense. Il motivo? Il blitz delle forze dell'ordine inviate dalla Direzione distrettuale antimafia all'interno della Masseria, complesso nel quale, dopo lunghe indagini, gli investigatori avevano identificato il covo della famiglia Valle, ritenuta vicina ad ambienti della 'ndrangheta. L'immobile è stato poi posto sotto sequestro e riassegnato. E ora è tornato finalmente a vivere (leggi l'articolo)

RESCALDINA Cambiano gli anni, ma il percorso è sempre lo stesso: da locale di proprietà della 'ndrangheta uno stabile passa ad essere a disposizione dei cittadini. Così è successo anche al Re Nove sulla Saronnese, che nel 2011 è stato sequestrato a un La Tela di Rescaldinaesponente di una famiglia ritenuta essere vicina ad ambienti criminali. Dopo qualche anno di abbandono, l'immobile è stato riassegnato e oggi La Tela, così si chiama la nuova osteria che si trova nello stabile, rappresenta un vero baluardo per la  legalità (leggi l'articolo). E proprio mentre Rescaldina si sta risollevando dopo questo difficile momento, ecco un nuovo colpo: con l'inchiesta "Crociata" che ha portato alla scoperta della Locale di Mariano Comense (leggi l'articolo) a finire nei guai è stato anche Francesco Salvatore Medici, ambiziosa figura ritenuta vicina alla 'ndrangheta locale che avrebbe avuto intenzione di mettere a segno una scalata ai vertici dell'organizzazione in Lombardia (leggi l'articolo).

SEDRIANO Sospetti di infiltrazioni della 'ndrangheta nelle maglie del Comune.  L'accusa è pesante, pesantissima. Anzi, di quelle che non si dimenticano. E infatti il 16 ottobre 2013 il sindaco di Sedriano, Alfredo Celeste, viene ufficialmente indagato per corruzione e la Giunta comunale sciolta per sospetti di infiltrazioni mafiose. Sedriano, paese di poco più 10mila abitanti, è così balzata alla ribalta nazionale per essere stato il primo Comune in Lombardia ad essere sciolto per infiltrazioni della criminalità organizzata (leggi l'articolo).