Mirko Rosa, alta tensione al processo

Volano gli stracci tra la banda dell'oro, accusata di evasione fiscale

Mirko Rosa

Mirko Rosa

Legnano (Milano), 21 dicembre 2015 - Non sono mancati momenti di tensione all'udienza preliminare al Tribunale di Busto Arsizio che vede sul banco degli imputati l'ex re dell'oro Mirko Rosa e altri 31 indagati. Per la prima volta, infatti, dall'inizio della vicenda giudiziaria, molti dei protagonisti si sono incontrati in aula faccia a faccia. Occhiatacce a distanza e accuse reciproche scambiate a mezza bocca, ma tutto comunque senza trascendere in qualcosa di più violento.

Di fronte al giudice Patrizia Nobile, l'avvocato Francesca Cramis, legale del Rosa, ha chiesto per il suo assistito il rito abbreviato puntando così a uno sconto della pena. L'autorità giudiziaria si è riservato di decidere entro il prossimo 14 gennaio. Va ricordato che nell'inchiesta, portata avanti dalla Guardia di Finanza di Legnano, sono in tutto 49 i reati contestati, tra cui associazione a delinquere finalizzata alla frode fiscale, ricettazione, riciclaggio e falsi documentali. A chiedere il rito abbreviato anche Giacomo De Luca, Osvaldo Rosa (padre di Mirko), Andrea Fisichella e Giovanna Papagna. Mentre hanno chiesto il patteggiamento alcuni degli imputati accusati di reati meno gravi tra i quali un finanziere, Mario Ambrosetti e Luca Rovellini.

Il Rosa ha anche deciso di costituirsi parte civile contro il De Luca, Santo Fasone e Claudio Brescia per gli attentati incendiari che erano avvenuti dopo che il Rosa aveva picchiato violentemente la figlia del De Luca, sua ex compagna e madre della loro bimba. Anche Maurizio Rosa (fratello di Mirko) si è costituito contro De Luca per calunnia in quanto, in un primo momento, avrebbe accusato lo stesso fratello di Mirko di aver appiccato il fuoco alla sua Hummer. Rinviato a dibattimento anche il carabiniere indagato e i due presunti autori degli incendi alle auto di Rosa nel suo periodo di detenzione.

di DAVIDE GERVASI