MASSIMILIANO MINGOIA
Cultura e Spettacoli

Bruce Springsteen: dalla villa con Versace all’arrivo in Centrale. E poi la concentrazione. I retroscena dei leggendari concerti a San Siro

Tanti gli aneddoti legati agli spettacoli del rocker americano al Meazza. Nel 1985 alloggiò nella casa dello stilista, nel 2013 scelse il treno. Prima del live, lo stesso rituale: chiuso in camerino fino all’ultimo. Appuntamento lunedì 30 giugno e giovedì 3 luglio

Tanti gli aneddoti legati agli spettacoli del rocker americano al Meazza. Nel 1985 alloggiò nella casa dello stilista, nel 2013 scelse il treno. Prima del live, lo stesso rituale: chiuso in camerino fino all’ultimo.

Tanti gli aneddoti legati agli spettacoli del rocker americano al Meazza. Nel 1985 alloggiò nella casa dello stilista, nel 2013 scelse il treno. Prima del live, lo stesso rituale: chiuso in camerino fino all’ultimo.

Milano – I leggendari concerti a San Siro, certo. Ma prima degli show alla Scala del calcio cos’ha fatto Bruce Springsteen a Milano e nelle immediate vicinanze? In attesa dell’arrivo dell’artista statunitense in città e del doppio spettacolo di lunedì 30 giugno e giovedì 3 luglio, gli aneddoti dal passato non mancano. A partire dal primo concerto italiano e meneghino del Boss, datato 21 giugno 1985. La rockstar americana arriva in Italia, a Malpensa, il 19 giugno. Ad accogliere lui e Julianne Phillips, la sua prima moglie, ci sono Donatella Versace e il marito Paul Beck. Direzione: la villa di Gianni Versace sul lago di Como, dove Boss e consorte restano fino al giorno del concerto alla Scala del calcio. In quei giorni la coppia fa anche una gita sull’Isola Comacina e Bruce rischia di essere riconosciuto da alcuni ragazzi, ma lui nega di essere Springsteen. La sua dimora lacustre deve rimanere riservata. La rockstar e lo stilista, intanto, parlano di tutto, anche dello stile della rockstar, che in quegli anni veste la “divisa“ jeans, magliette strappate nelle maniche e stivali. Versace apprezza questo look semplice e sincero.

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Il giorno dello show al Meazza

Bruce e Julianne lasciano la villa comasca nella tarda mattinata del 21 giugno, il giorno dello show al Meazza. Ma prima di dirigersi allo stadio fanno tappa all’hotel Principe di Savoia, dove il Boss, insieme alla E Street Band, mette a punto la scaletta del concerto milanese, che partirà con l’inno “Born in the Usa“ e proseguirà con la folla in delirio. Passano 18 anni e finalmente Springsteen torna a San Siro, dov’è atteso il 28 giugno 2003. Ma quella milanese non è la prima data del tour italiano, che inizia venti giorni prima, l’8 giugno, allo stadio Artemio Franchi di Firenze: un giorno speciale per Bruce e l’attuale moglie Patti Scialfa, che festeggiano sul palco toscano il loro 12° anniversario di matrimonio. Lo spettacolo milanese, invece, è ricordato per la pioggia fortissima che si abbatte su palco, prato e tribune alle 21.45. Nessun fan si muove, nessuno se ne va a casa. Bruce continua a cantare con un cappello da cowboy finché l’acquazzone non smette. Leggendario.

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La terza tappa milanese del rocker

Trascorrono altri cinque anni e siamo alla terza tappa milanese del rocker a stelle e strisce nella Scala del calcio. Gli aneddoti pre-show, stavolta, sono scarsi, la scena se la prende tutta Springsteen, soprattutto quando sfora di 22 minuti la chiusura obbligatoria fissata dal Comune alle 23.30. Ventidue minuti “fuorilegge“ che costeranno persino un processo al promotor dello show, il fondatore di Barley Arts Claudio Trotta, che uscirà assolto dal processo perché il fatto non costituire reato. Il rock non è rumore e 22 minuti in più di musica non possono subire una condanna. Ineccepibile.

Il quarto concerto del Boss

Il quarto concerto dei Boss avviene il 7 giugno 2012 e lascia una traccia soprattutto per la sua durata complessiva: tre ore e 43 minuti. Una maratona rock quasi da record. Quasi. Perché alcuni spettacoli di Springsteen sono durati anche di più. Il pre-concerto del 3 giugno 2013 – quinta data dell’artista americano al Meazza – è caratterizzata dal mezzo insolito con cui Bruce raggiunge Milano: in treno, da Padova (precedente luogo del tour) alla Stazione Centrale, dove lo attende un bagno di folla, perché le voci corrono e molti fan sono al binario giusto ad aspettare il loro idolo, che scende dal treno in giubbotto di pelle, maglietta bianca e coppola, sorride, fa alcune foto e firma un po’ di autografi.

Gli ultimi live prima ritorno

Gli ultimi due concerti di Springsteen a San Siro, prima della doppietta in arrivo tra pochi giorni, sono quelli del 3 e 5 luglio 2016, in cui sugli spalti di San Siro compare la scritta formata da migliaia di cartoncini colorati “Dreams are alive tonite“, un po’ come tre anni prima erano apparse le scritte “Our love is real“ e “NYCS“ (le iniziali di “New York City Serenade“). Aneddoti pre-show? Non pervenuti. Se non il solito rituale di Bruce: concentrazione in camerino fino all’ora fatidica, quello dello “show time“.