Coronavirus Lombardia, 84 nuovi contagi ma solo 3.410 tamponi. Ancora in calo i ricoveri

Peggiora rapporto casi/tamponi: al 2,5%. Registrati 29 decessi. Invariato numero attualmente positivi. Un solo caso a Bergamo

Emergenza Coronavirus

Emergenza Coronavirus

Milano, 4 giugno 2020 - E' di 84 il numero dei nuovi contagiati di Covid-19 in Lombardia a fronte di 3.410 tamponi eseguiti per un rapporto percentuale di 2,5% (ieri era del 2,1%, quando erano stati processati 11.355 tamponi). In regione sono 29 i decessi registrati, lo stesso numero di ieri per un totale di 16.201 mentre continuano a calare i ricoveri: 125 in terapia intensiva (-6 su ieri) e 2.954 in reparto (-41). I dimessi sono stati 55 e gli attualmente positivi sono 20.224, anche in questo caso invariati. . Ancora giù i ricoveri in terapia intensiva per coronavirus in Lombardia, scesi oggi di 6 unità a 125. In calo di 4 gli altri ricoveri, a 2954.

Riepilogo dei dati di giovedì 4 giugno
Riepilogo dei dati di giovedì 4 giugno

I dati delle province

In calo i nuovi casi di coronavirus nella Provincia di Milano, oggi 31 (ieri 37 e l'altro ieri 45). Stabile il trend nella città meneghina, dove i positivi al covid oggi sono 16 (ieri 14 e l'altro ieri 12) . Tra le altre province lombarde spicca Bergamo, che, dopo i 77 casi di ieri, oggi ne registra solo uno. In discesa anche i numeri del contagio nelle altre province, con 20 casi a Brescia, 4 a Como, 1 a Cremona, 5 a Lecco, 2 a Lodi, 2 a Mantova, 3 a Monza Brianza, 6 a Pavia, 2 a Sondrio, e 6 a Varese.

I dati delle province di giovedì 4 giugno
I dati delle province di giovedì 4 giugno

Riaperto il pronto soccorso di Codogno

La riapertura del pronto soccorso di Codogno è forse il segno più evidente dell'ingresso in una nuova fase dell'emergenza. A tre mesi dall'intuizione del medico anestesista e neo Cavaliere della Repubblica Annalisa Malara che individuò nei sintomi del 'paziente 1' Mattia la possibile e poi accertata presenza del virus, Codogno riconquista il suo pronto soccorso. Presenti stamani alla riapertura il direttore generale della ASST di Lodi, Massimo Lombardo, il primario del pronto soccorso Stefano Paglia e il sindaco di Codogno Francesco Passerini. Nella struttura sono stati predisposti percorsi diversi per i casi sospetti di Covid e pazienti no-Covid. Da oggi il personale sanitario specializzato nelle emergenze/urgenze torna in servizio nel presidio del Basso Lodigiano. Già questa mattina un primo paziente sospetto Covid ha fatto ingresso al pronto soccorso poco dopo la riapertura. Il paziente è stato instradato su un percorso dedicato che lo isola dagli altri malati. Nel pomeriggio il tampone ha accertato la negatività. 

Minacce a Fontana, depositato dossier

Una trentina di pagine di documenti, intitolate "clima di odio", in cui vengono raccolte tutte le minacce ed intimidazioni on line e non solo rivolte al governatore lombardo Attilio Fontana, sotto scorta. Le ha depositate oggi in Procura a Milano, come "produzione documentale", il legale del presidente, l'avvocato Jacopo Pensa. Ci sono anche lettere anonime spedite alla famiglia Fontana, come una nella quale si paventa "un incidente stradale occasionale". Le carte sono state depositate al pm Alberto Nobili, capo dell'antiterrorismo. 

I dati Istat sui decessi in Lombardia

Stando ai dati Istat sono le province più colpite dall'epidemia quelle in cui si osservano le riduzioni più importanti. Bergamo Lodi sono le aree in cui il calo della mortalità è stato più accentuato, l'eccesso di mortalità scende da 571% di marzo a 123% di aprile a Bergamo e da 377% a 79,9% a Lodi. L'eccesso di mortalità' si mantiene invece ancora alto ad aprile 2020, su livelli simili a quelli di marzo, nelle province di Pavia (135% di decessi in piu' rispetto alla media 2015-2019), di Monza e Brianza (101%) e di Milano (98%).

Plasma iperimmune per la seconda ondata

Un protocollo lombardo per curare con la plasmaterapia chi ne ha bisogno. Lo si sta approntando nel caso in cui dovesse arrivare la temuta seconda ondata di Covid-19. Allora a un numero molto superiore rispetto ai primi 48 pazienti potrebbe essere somministrata un’infusione di plasma iperimmune, come ha pensato di fare il professor Cesare Perotti con ottimi risultati. Si pensa a un protocollo regionale, mentre il Policlinico San Matteo raccoglie il sangue dei guariti per essere pronto a eventuali nuove emergenze.

Vaccino brianzolo contro il Covid 19

Un vaccino italiano contro il Covid-19. La monzese Rottapharm Biotech e la società biotecnologica Takis sono pronte "ad avviare nel tardo autunno la sperimentazione clinica", anticipa Lucio Rovati, presidente e direttore scientifico di Rottapharm Biotech. Il suo contributo non è soltanto finanziario, con i primi 3 milioni di euro "già concordati". "Abbiamo messo immediatamente a disposizione di Takis il supporto tecnico dei nostri manager scientifici, costituendo un team di elevate competenze cliniche, di tossicologia, farmacologia e nello sviluppo di prodotti biologici", spiega Rovati. Questo è il nuovo corso di Rottapharm Biotech dopo la ristrutturazione che, un paio di settimane fa, ha lasciato a casa 64 ricercatori e aperto nuove prospettive.

Italia-Svizzera: frontiere a senso unico

Alla fine gli unici a beneficiare della riapertura dei confini tra Italia e Svizzera sono stati i turisti tedeschi e olandesi, ordinatamente in fila dalla mezzanotte di martedì quando il Belpaese ha riaperto ai cittadini dell’area Schengen. Un arrivo il loro salutato come una boccata di ossigeno per alberghi e operatori turistici, anche se la maggior parte delle auto e dei camper che hanno varcato il valico autostradale di Brogeda erano diretti verso la Riviera Adriatica e le località turistiche del Centro e Sud. 

Movida, Milano fa dietrofont

È durata poco più di una settimana l’ordinanza anti-alcol notturno del sindaco Giuseppe Sala. Ieri, infatti, è arrivato il dietrofront del Comune, che ha revocato il provvedimento (firmato alle 18 del 26 maggio e con validità fino alla mezzanotte del 15 giugno) che imponeva lo stop alla vendita di alcolici da asporto dopo le 19 e il divieto di consumarli in tutta la città fino alle 7 del mattino, anche all’interno di parchi, giardini e aree verdi. Un provvedimento che era stato assunto d’urgenza per porre un freno alle scene da "aperitivo selvaggio" immortalate in più punti della città subito dopo la riapertura al pubblico di bar e locali, che avevano fatto temere una pericolosa ripresa dei contagi provocata dagli assembramenti in zona movida.