Codogno, dopo 104 giorni il Pronto soccorso finalmente riapre

Porte riaperte ai pazienti dopo 104 giorni di stop dal giorno della scoperta del paziente 1

Codogno, riapre il pronto soccorso

Codogno, riapre il pronto soccorso

Codogno (Lodi), 4 giugno 2020 - Dall’ingresso sono scomparsi ieri i cartelli “No entry. Pronto soccorso chiuso”. Dopo 104 giorni dalla chiusura del 21 febbraio, dopo la scoperta del paziente 1, il primo caso di coronavirus in Italia, il pronto soccorso di Codogno riapre. Stamattina, dalle 8, il personale sanitario specializzato nelle emergenze/urgenze tornerà in servizio nel presidio del Basso Lodigiano.

Ieri mattina l’ultimo confronto tra medici, infermieri e Oss e il primario del Pronto soccorso Stefano Paglia e il direttore generale dell’Asst di Lodi Massimo Lombardo per mettere a punto l’organizzazione della struttura, tenendo conto soprattutto delle misure anti-Covid che dovranno essere applicate come il distanziamento tra i malati che accederanno ai locali. Subito dopo la chiusura , il pronto soccorso era stato sottoposto a una doppia sanificazione.

Ora, in vista della riapertura di stamattina, nella struttura sono stati predisposti percorsi diversi per i casi sospetti di Covid e pazienti no-Covid. A occuparsi della gestione del pronto soccorso di Codogno sarà lo stesso personale infermieristico e Oss, in totale 27 addetti, che già lavoravano al Pronto soccorso di Codogno, e che nei giorni subito dopo lo scoppio dell’emergenza sanitaria erano stati spostati all’ospedale di Lodi. "È un passo da giganti verso il ritorno alla normalità - dice il sindaco di Codogno Francesco Passerini -. Domani (oggi per chi legge, ndr) andrò al pronto soccorso di Codogno alle 8.30 per vedere con i miei occhi il lavoro fatto. Devo ringraziare il direttore generale dell’Asst di Lodi Massimo Lombardo che in questi mesi non ha mai smesso di confrontarsi con il territorio. Ora bisogna continuare in questo senso per ripristinare tutti i servizi dopo l’emergenza coronavirus". La riapertura di Codogno sposta l’attenzione ora sul futuro di un altro presidio della Bassa, quello di Casalpusterlengo.

L’ospedale di via Fleming (che era stato svuotato dei propri reparti di Riabilitazione, Geriatria, Sub acuti, Day hospital oncologico, trasferiti a Codogno e a Lodi), e trasformato in un hub nel quale ospitare i Covid cosiddetti “verdi“ cioè pazienti con pochi sintomi che hanno bisogno di vigilanza attiva, potrebbe essere interessato a breve da un clamoroso stop. Gli utenti dovevano essere una ventina in una settimana ed invece sono una decina dopo oltre venti giorni. Domani si terrà una riunione operativa tra tutti i soggetti che hanno dato vita al progetto, Asst, Asp Basso Lodigiano e Azienda Speciale. L’ipotesi concreta è quella di una “sospensione“ anticipata del servizio rispetto ai tre mesi di convenzione concordata, ovviamente lasciando gli attuali utenti al loro posto fino ad esaurimento.

Intanto, l’amministrazione comunale ha deciso di “rispolverare“ la Commissione Ospedale la cui funzione era stata attivata durante la legislatura precedente, ma poi esautorata per le dimissioni dell’allora presidente. "In questa fase, vista anche la delicatezza circa il futuro legato al nostro presidio, abbiamo deciso di rimettere in piedi la commissione coinvolgendo anche altre realtà territoriali del terzo settore ed aperto alla interlocuzione con l’Asst – dichiara il sindaco Elia Delmiglio –. La parola d’ordine sarà: lavoro costruttivo con l’obiettivo di dare una mano per disegnare nuove prospettive per il nosocomio anche in ottica territoriale senza inutili campanilismi. Per quanto riguarda la riapertura del pronto soccorso di Codogno dico che è per tutti i lodigiani molto importante e un presidio necessario".