Licenziamenti Rottapharm a Monza, c’è l’accordo

Intesa sulle misure economiche: 16 mensilità, 600 euro per ogni anno di anzianità, un mese per ogni familiare e 2mila euro di incentivo

Tiziano Cogliati della Cisl Monza e Brianza

Tiziano Cogliati della Cisl Monza e Brianza

Monza, 20 maggio 2020 -  Accordo sui licenziamenti Rottapharm Biotech.  A ventiquattro ore dalla scadenza della trattativa, ieri durante l’incontro con il ministero del Lavoro l’azienda e i sindacati hanno trovato l’intesa economica per i ricercatori in esubero, rimasti 64 (56 impiegati nei 4mila metri quadrati di laboratori nel quartiere San Fruttuoso di Monza, otto nella sede di Trieste) rispetto ai 76 previsti perché quattro si sono dimessi e altri 8 saranno ricollocati all’interno dell’azienda. Per il via libera definitivo questo pomeriggio è attesa l’assemblea dei lavoratori in teleconferenza per la votazione di quanto sono riusciti a portare a casa i loro rappresentanti. Cardine della trattativa, non tanto il salvataggio dei posti visto che il problema che l’azienda doveva risolvere "non è contingente bensì strutturale e, quindi, di carattere definitivo", quanto la questione economica.

Perché le dieci mensilità, i quattrocento euro per ogni anno di anzianità e un servizio di outplacement specializzato (ovvero di supporto alla ricerca di un nuovo posto di lavoro) che l’azienda aveva inizialmente offerto erano state ritenute dai sindacati una proposta irricevibile. La via di mezzo ha messo tutti d’accordo: sedici mensilità, seicento euro per ogni anno di anzianità, una mensilità lorda per ogni carico familiare e duemila euro oltre a un anno di outplacement con la partecipazione diretta anche di Regione Lombardia.

"Da oggi la proprietà ha centoventi giorni di tempo per rendere effettivi i licenziamenti, ma già entro fine mese circa una cinquantina di lavoratori lascerà i laboratori delle sedi di Monza e di Trieste", la prospettiva di Tiziano Cogliati della Cisl Monza e Brianza. «Abbiamo chiuso un accordo dignitoso che permette ai lavoratori di chiudere un’esperienza professionale in maniera pacifica – le parole di Luisa Perego della Cgil -. Anche perché è stata una vertenza lunga, difficile, tortuosa, ancor più per l’emergenza Covid. In ogni caso è stata determinante la compattezza di tutti i ricercatori coinvolti".  Inizialmente erano 76 su 86: salvi i dieci dirigenti dei laboratori, a cui ora si sono aggiunti otto ricercatori salvati nel corso della trattativa sui licenziamenti chiesti da Rottapharm Biotech a seguito della decisione di rinunciare alla ricerca scientifica diretta per rispondere, in maniera efficiente e con un orizzonte di lungo periodo, al cambiamento strutturale che ha investito il settore della ricerca farmaceutica innovativa, secondo le modalità attuate in tutto il mondo.

"Abbiamo cercato questa intesa con determinazione, impegnandoci per il buon esito della trattativa e adottando misure per tutelare il più possibile i lavoratori, siamo soddisfatti del risultato raggiunto", le dichiarazioni della direzione di Rottapharm Biotech. Che comunque conferma il proprio impegno nel "preservare e promuovere la ricerca farmaceutica, concentrandosi sull’investimento e il coinvolgimento diretto in altri spin-off universitari e biotech su progetti di ricerca altamente innovativi. Ciò ha già dato luogo a una serie di accordi con realtà italiane, europee e americane, che includono tra l’altro lo sviluppo di un vaccino contro Covid-19, nuovi approcci terapeutici contro l’infezione, e diverse collaborazioni su progetti anti-tumorali in campo immunologico mediante le cosiddette terapie avanzate (genetiche e cellulari)". In questo scenario, "Regione Lombardia ha manifestato la volontà di proseguire il percorso di collaborazione con Rottapharm Biotech affiancando la società nell’individuazione delle realtà scientifiche più promettenti".