Covid Lombardia: bollettino 10 novembre. Quasi 11mila nuovi contagi e 129 decessi

Preoccupa l'asse Milano, Monza, Como e Varese: le province più colpite dalla seconda ondata. Crescono di 38 unità le terapie intensive

Emergenza Covid

Emergenza Covid

Milano0, 10 novembre 2020 - ​La seconda ondata di Coronavirus si fa sempre più violenta. Stavolta, in Lombardia, nel mirino c'è l'asse Milano, Monza, Como e Varese. Gli ospedali sono quasi al collasso, medici ed infermieri allo stremo. Nel capoluogo lombardo la struttura del Portello ha aperto il quarto modulo, dopo l'arrivo di altri 44 pazienti. Mentre in Brianza, dal San Gerardo, si è levato un grido di allarme: "Codogno siamo noi, aiutateci". Qui non preoccupano solo i ricoveri, ma i 340 contagiati che fanno parte del personale sanitario. E i 110 operatori assunti sono "una goccia in confronto ad un esercito fermo". Situazione piuttosto critica anche in provincia di Como e nel Varesotto. Stando ai dati del bollettino di Regione Lombardia, i nuovi casi di oggi sfiorano gli 11mila, per la precisione 10.955 (di cui 519 ‘debolmente positivi’ e 61 a seguito di test sierologico), e i decessi sono 129. Si tratta dell'oltre 30% dei contagi in tutta Italia.  I tamponi effettuati sono 47.194: il rapporto con il numero di positivi è pari al 23,2%. Ieri a fronte di 21.121 tamponi, c'erano stati 4.777 casi e 99 morti. I ricoverati in terapia intensiva sono 708, con un aumento di +38, mentre negli altri reparti sono 6.682, cresciuti di +268. I guariti/dimessi sono +6.780 per un totale complessivo di 122.410 di cui 6.251 dimessi e 116.159 guariti.

Si alza dunque la tensione tra numeri drammatici, ospedali in difficoltà, crisi economica e inquietanti atti dimostrativi: un lanciarazzi di tipo militare, non funzionante, è stato trovato in una sala d'attesa del Niguarda. Sul presunto atto intimidatorio stanno indagando la Digos e il pool antiterrorismo della Procura. Che la situazione sia complicata lo confermano non solo i dati ma anche il direttore generale dell'assessorato regionale al Welfare, Marco Trivelli: "Abbiamo più di 4mila operatori assenti perché positivi", ha detto.  Per frenare l'ondata si cercano soluzioni alternative. Da domani nei parcheggi degli aeroporti di Linate e Bergamo sarà possibile fare tamponi rapidi restando in macchina. L'autodromo di Monza ha messo a disposizione di Areu alcune aree per la realizzazione di un check point clinico avanzato. Gravi le ricadute sul tessuto economico e sociale. Secondo una stima della Coldiretti, in Lombardia sono oltre 300 mila i poveri costretti a chiedere aiuto per Natale. Intanto gli imprenditori locali lanciano un appello per Brescia, che "non può e non deve essere individuata tra le zone rosse del Paese". Sul fronte politico, invece, il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Luigi Piccirillo ha depositato oggi una mozione in cui chiede il commissariamento della sanità lombarda. "Non è più il momento di attendere» ha detto. «Credo che sia il cittadino a chiederlo". Infine, anche dallo sport non arrivano buone notizie: la squadra di basket dell'Olimpia ha troppi positivi e ha sospeso l'attività. 

Bollettino 10 novembre: i dati delle province

Milano ancora capolista per il numero dei contagiati da Coronavirus: 3.336, di cui 1.339 a Milano città. Balzo in avanti per Varese, che registra +3.081 contagi (ieri +141) e Como con +1.356 (ieri +226). Numeri a tre cifre per Monza e Brianza con +860 (ieri +874); Bergamo +407 (ieri +154); Mantova +331 (ieri +22); Brescia +319 (ieri +355); Pavia +307 (ieri + 166) e Lecco +274 (ieri +171). Ancora nel centinaio ci sono Sondrio con +155 (ieri +73); Cremona: 133 (ieri +113) e Lodi con +107 (ieri +171).

Coronavirus, i dati del 10 novembre in Lombardia
Coronavirus, i dati del 10 novembre in Lombardia

Covid-19 in Italia, contagi del 10 novembre / Pdf 

Dall'inizio della pandemia è stata accertata la positività di 995.463 persone, oggi + 35.098 (ieri + 25.271). Gli attualmente positivi sono 590.110, + 16.776 (ieri + 14.698). I dimessi/guariti sono 363.023, + 17.734 (ieri + 10.215). I deceduti sono 42.330, + 580 (ieri + 356). I ricoverati con sintomi sono 28.633, + 1.577 (ieri + 1.196). In terapia intensiva ci sono 2.971 pazienti, + 122 (ieri + 100). I tamponi processati sono stati 217.758 (ieri 147.725). Di conseguenza oggi il rapporto nuovi positivi-tamponi processati è del 16,1% (ieri 17,1%). La Lombardia è sempre al primo posto con 10.955 casi, seguono il Piemonte con 3.659 positivi, il Veneto con 2.763 e la Campania con 2.716. Poi c'è il Lazio con 2.608 nuovi casi, l'Emilia-Romagna con 2.430 positivi e la Toscana con 2.223. Sopra quota mille la Puglia con 1.245 contagi, la Sicilia con 1.201 contagi, la Liguria 1.172 nuovi casi (7.022 tamponi). Il minor numero di casi si registra in Molise, l'unica regione con un aumento a due cifre, 42 nuovi contagi in 24 ore.

Il report settimanale dell'Iss

Il report settimanale dell'Iss
Il report settimanale dell'Iss

Boom di contagi a Varese

Per la prima volta la provincia di Varese registra oltre tremila casi di Coronavirus in un solo giorno, per la precisione 3.081. Poco meno di Milno. I sette ospedali di Varese e dintorni in questi giorni stanno fronteggiando la seconda ondata della pandemia senza 284 contagiati fra medici, infermieri, tecnici, operatori sanitari e personale amministrativo. All'ospedale Circolo di Varese si consumano 15mila litri di ossigeno al giorno. 

Monza e Brianza epicentro dell'epidemia

In difficoltà anche Monza e la Brianza. Se nella prima ondata di contagi la provincia era stata risparmiata, adesso la risalita della curva avviene a ritmi esponenziali. Sul fronte dei numeri, le prime dieci città per contagi della provincia sono, oltre a Monza e Limbiate, Lissone (1.429, che rappresentano il 3,11% degli abitanti), Seregno (1.405, il 3,12%), Desio (1.393, 3,32%), Cesano Maderno (1.269, 3,24%) Brugherio (1.148, 3,27%), Giussano, Nova Milanese (780, 3,32%) e Seveso (745, 3,14%). IL PDF CON TUTTI I DATI.

A Bergamo immunità diffusa

Situazione opposta a Bergamo, provincia duramente colpita durante la cosiddetta prima ondata dell’epidemia, era stata la provincia più colpita d’Italia. I dati relativi al rapporto tra tamponi effettuati e tamponi positivi, secondo l’ultima rivelazione relativa alla prima settimana di novembre, è del 13%. Nel resto della Lombardia è il 21, 2%. In Italia siamo intorno al 15-16%. A marzo un nuovo positivo su cinque della Lombardia era residente nella Bergamasca con un picco del 25% il 15 marzo. Ieri, tanto per intenderci, i tamponi positivi in provincia di Bergamo sono stati il 3% di quelli registrati in tutta la Lombardia. Immunità di gregge? "Tecnicamente no - spiega il dottor Zucchi - ma sicuramente c’è un’immunità diffusa tra la popolazione, specialmente nelle zone più colpite nella prima ondata e a dircelo sono le indagini sierologiche che abbiamo fatto. In Valle Seriana, per esempio, abbiamo registrato oltre il 40% di sieroprevalenza nel campione esaminato e oggi quella zona è una delle meno colpite della provincia".

L'Italia si tinge di rosso, l'ipotesi di un lockdown generale

Mentre i contagi continuano a salire, il presidente della Federazione nazionale degli ordini dei medici (Fnomceo) Filippo Anelli ha lanciato un appello: "Lockdown generale in tutto il Paese al più presto, o in un mese - se il trend epidemico da Covid-19 in Italia non subirà un'inversione - ci troveremo dinanzi ad una situazione "drammatica" poiché il sistema "non sarà in grado di reggere". Intanto, cambia ancora la mappa tricolore. Cinque regioni sono passate dalla zona gialla a quella arancione (Basilicata, Abruzzo, Umbria, Liguria e Toscana ) la provincia di Bolzano diventa rossa e un approfondimento nelle prossime ore sulla Campania, che potrebbe seguire la Lombardia e il Piemonte e diventare rossa, anche se dalla Regione continuano a ribadire che "il sistema sanitario regge".  Secondo Massimo Galli, infettivologo dell'ospedale Sacco-università Statale di Milano "ormai è verosimile un altro lockdown esteso". Ma è necessario "chiudere adesso per 'salvare il Natale', anche se puo' non essere più sufficiente". Dello stesso parere il governatore lombardo, Attilio Fontana, che a 'Fuori dal Coro' su Rete4 ha detto: "Se si accerta che la diffusione del virus è capillare su tutto il territorio, dico valutiamo questa ipotesi". E ha sottolineato: "Sono stato io, prima del governo, ad avere emesso un'ordinanza, quella del coprifuoco del 21 ottobre che poi è stata ripresa dal governo. Quella che ha fatto arrabbiare Salvini. Non si può dire quindi che non mi volessi assumere le responsabilità". Venerdì "si riunirà il comitato tecnico scientifico che seguirà le mie indicazioni e farà delle proiezioni sui prossimi 15 giorni, non dobbiamo rincorrere il virus ma prevenirlo", ha concluso. Alberto Mantovani, direttore scientifico dell'Istituto clinico Humanitas di Rozzano ( Milano) e docente di Humanitas University, intervenuto alla XV Edizione del Forum Meridiano Sanità (che si tiene quest'anno in versione digitale) ha addirittura parlato di 'sindemia': "Quella che noi stiamo vivendo non è una pandemia, è una sindemia. Nel senso che ha effetti drammatici sul nostro vivere sociale, su come per esempio affrontiamo il tema cancro, ma anche su come affrontiamo altre patologie".

Le altre notizie di oggi

Coldiretti: in Lombardia 300mila poveri senza cibo per Natale

Covid, viaggio fra i nuovi poveri di Milano: mamme e pizzaioli in coda per il cibo

Dpcm, Lombardia 'zona rossa': fermi oltre 470mila lavoratori. Dati e tabelle

Bonus pc, tablet e internet: come richiedere il voucher