
Commissariata per sei mesi la Croce Rossa di Como
Como – La Croce Rossa di Como è stata commissariata per sei mesi a causa delle “gravissime irregolarità nella gestione del centro di prima accoglienza dei migranti di Lipomo e nella tutela della salute, sicurezza e dignità delle persone ospitate".
La decisione è stata presa dal Consiglio Direttivo Nazionale dell'associazione sulla base di una relazione stilata dalla Direzione operazioni, emergenza e soccorsi del Comitato Nazionale il 17 e 18 giugno 2025. Severissimi i rilievi nel dossier nel quale si evidenziano "le compromesse condizioni igienico-sanitarie, la violazione delle norme in materia di sicurezza, una gestione inadeguata della distribuzione dei pasti, diffuse carenze organizzative e gestionali e molteplici inadempienze contrattuali".
Nelle sue controdeduzioni, il Comitato CRI di Como, si legge in una nota, "non ha fornito elementi idonei a chiarire in maniera puntuale, completa e convincente le criticità evidenziate, a fronte della nota di richiesta di chiarimenti formulata dal Presidente Nazionale".
Si è quindi deciso per il commissariamento "preso atto dell'inazione della governance del Comitato CRI di Como, a fronte di accertate violazioni sanitarie, regolamentari e amministrative, costituisce un grave pregiudizio per la tutela dei beni, dell'onorabilità e del buon funzionamento del Comitato stesso". Una misura drastica "necessaria a ripristinare la legalità".