REDAZIONE COMO

Cà di pescadur: "Area pubblica sulle macerie"

Un’area aperta al pubblico sulla riva del lago di Pusiano, dove un tempo c’era l’antica Casa dei pescatori del...

Un’area aperta al pubblico sulla riva del lago di Pusiano, dove un tempo c’era l’antica Casa dei pescatori del...

Un’area aperta al pubblico sulla riva del lago di Pusiano, dove un tempo c’era l’antica Casa dei pescatori del...

Un’area aperta al pubblico sulla riva del lago di Pusiano, dove un tempo c’era l’antica Casa dei pescatori del 1400, abbattuta dieci anni fa e ora al centro di un recupero che non lascia presagire nulla di buono. È questa la richiesta che da più parti arriva al Comune di Pusiano a dieci anni dallo scempio che ha portato alla cancellazione di un edificio di grande pregio storico. "La demolizione della storica Casa del pescatore di Pusiano è stata una grave, gravissima perdita dal punto di vista storico e paesaggistico per il nostro territorio e non solo del lago di Pusiano. Un edificio storico con grande valenza paesistica che 10 anni fa è stato demolito abusivamente dalla proprietà. È chiaro che, ora, la ricostruzione non avrebbe alcun senso, poiché un nuovo edificio potrebbe solo scimmiottare l’importanza storica e architettonica dell’antica “Ca’ di pescadur“ - commenta Roberto Fumagalli, presidente del Circolo Ambiente “Ilaria Alpi” -. In tal senso la nostra proposta è che lì non si ricostruisca nulla e sull’area vengano posizionati a terra - a futura memoria - i resti dell’edificio abbattuto. Una specie di museo all’aperto, che deve essere accessibile a livello pubblico e gratuito per tutti. Una sorta di “esproprio“ a favore del patrimonio pubblico. La proprietà non può far valere alcun diritto, poiché ha demolito l’edificio in maniera totalmente abusiva. Lo sfacelo è stato fatto, che ora non si ripeta il danno paesaggistico con una falsa ricostruzione".

Della questione intanto se ne sta occupando la Soprintendenza che dovrebbe dare le indicazioni per continuare la ricostruzione della “Casa“ secondo i criteri dell’epoca. Una questione che difficilmente si sbloccherà a breve e che rischia di tenere in ostaggio il lungolago di Pusiano ancora per anni.

Federico Magni