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L’archistar Cucinella: “Agli architetti piace fare cose glamour, vedasi Milano. Serve una stagione della casa pubblica”

L’architetto intervenuto a Bergamo denuncia la perdita del senso civico nell’architettura, auspicando una nuova fase per contrastare un mercato immobiliare dominato dalla speculazione

L'architetto Mario Cucinella (Photo by Roberto Serra / Iguana)

L'architetto Mario Cucinella (Photo by Roberto Serra / Iguana)

Milano – “Agli architetti piace fare solo le cose glamour. Sembra che abbiamo perso il senso civico del mestiere”. Parola dell’architetto Mario Cucinellala star che ha firmato il Padiglione Italia all’Expo in corso ad Osaka. “Oggi costruire è un atto di responsabilità politica, sociale ed economica”, ha detto nell’aula magna Sant’Agostino dell’università di Bergamo durante la conferenza “Innovazione con le radici: il patrimonio culturale delle città come cuore pulsante per la rigenerazione” del Bergamo Nexl Level.

Padiglione Italia all'Expo di Osaka è un'interpretazione moderna della Città Ideale del Rinascimento
Il Padiglione Italia all'Expo di Osaka: creato da Mario Cucinella Architects, è un'interpretazione moderna della Città Ideale del Rinascimento (rendering)

Una nuova stagione

“Negli ultimi decenni – ha osservato – si è costruito solo secondo una visione economica, si è persa l'idea della bellezza con cui la società si rappresentava”. Invece, ha detto, “bisognerebbe aprire, per esempio, una stagione della casa pubblica”. Cucinella ha ricordato il piano casa del dopoguerra che “ha coinvolto degli architetti, allora giovani, che poi sono diventati le firme dell'architettura italiana moderna” mentre “oggi la politica ha deciso che il tema della casa, per il quale nemmeno il PNRR ha linee di finanziamento, non è più un tema politico”.

Mario Cucinella
Mario Cucinella, la star che ha firmato il Padiglione Italia all’Expo in corso ad Osaka

Il nodo Milano

"Non c'è più una programmazione in tal senso. Basta vedere cos'è successo a Milano – ha aggiunto –. Dopo vent'anni di politiche speculative, la gente non trova la casa a misura del suo stipendio. Il privato è assolutamente necessario, ma non ha più un contraltare dal punto di vista pubblico che servirebbe a calmierare un mercato che ha solo una vena speculativa. A quel punto il mercato è selvaggio. Massimi guadagni e minima spesa. Non critico negativamente questa logica: è la logica del mercato. Però l’altro interlocutore non c’è più”.

Una soluzione

"SeiMilano" alla fermata Bisceglie. Là dove c’era l’erba ora c’è una città
Il progetto "SeiMilano" alla fermata Bisceglie

“Io – ha rivendicato –, in parte, qualcosa ho fatto, sia pure non in ambito pubblico. Proprio a Milano abbiamo fatto un quartiere, SeiMilano, vicino alla fermata del metro Bisceglie, in edilizia convenzionata. Che non è pubblica (non sarebbe stato possibile) ma comunque accessibile alle famiglie medie”.