
L’inchiesta per omicidio colposo e le indagini sulla responsabilità per la morte del bimbo
La Procura di Brescia, nella persona del pubblico ministero Caty Bressanelli, ha aperto un’inchiesta per omicidio colposo per fare piena luce sulla morte del bambino. L’autopsia sul corpicino è stata disposta come atto dovuto, anche se sulla dinamica della tragedia non sembrano esserci dubbi significativi. L’esame medico-legale servirà a determinare con precisione le cause del decesso avvenuto in ospedale.
Sul luogo dell’incidente sono intervenuti i carabinieri per ricostruire dinamica e cause dell’accaduto. Le indagini si concentrano su diversi aspetti cruciali della vicenda, a partire da come il bambino sia finito sott’acqua e perché non sia stato visto prima che fosse troppo tardi. La piscina del parco acquatico non è particolarmente ampia, e spesso le persone sono sedute sul bordo, il che potrebbe aver limitato la visibilità dall’esterno.
Ci sono già i primi indagati iscritti nel registro, anche se il riserbo su nomi e ruoli è stato totale sia da parte dei carabinieri che della magistratura. Tuttavia, sembra che lunedì – cioè il giorno della scomparsa di Formenti – i carabinieri avrebbero dovuto notificargli l'informazione di garanzia, un atto con cui il pubblico ministero informa una persona che è indagata per un reato. A casa, però, non l'hanno trovato. Il suo telefono cellulare era già stato sequestrato dai carabinieri domenica, nel giorno della morte del bambino in ospedale.
L’apertura del fascicolo rappresenta innanzitutto un atto dovuto per garantire i diritti di tutte le persone coinvolte, consentendo sia agli indagati che alle parti offese di partecipare agli accertamenti tecnici.
Le indagini proseguiranno attraverso consulenze tecniche e perizie, ma anche raccogliendo le testimonianze dei presenti chiamati a fornire la loro versione dei fatti. Quanto accaduto quel venerdì pomeriggio potrebbe essere dovuto a un attimo di distrazione e a pochi secondi fatali, durante i quali il piccolo sarebbe scivolato in acqua senza che nessuno se ne accorgesse immediatamente. A intervenire nei drammatici istanti dopo il ritrovamento non sono stati solo i bagnini, ma anche i semplici frequentatori della struttura, che hanno tentato disperatamente di soccorrere il bambino.