
Il bagnino Matteo Formenti
Brescia, 26 giugno 2025 – La Procura di Brescia ha aperto un fascicolo per istigazione al suicidio in merito alla vicenda che riguarda Mattero Formenti, l’assistente bagnanti di 37 anni che ieri mattina è stato trovato morto in un bosco di Cologne. L’uomo si sarebbe tolto la vita per il rimorso e il senso di colpa che provava dopo che venerdì scorso un bimbo di quattro anni è annegato nella piscina dove stava facendo il proprio lavoro, a Castrezzato. Quello della Procura è un atto dovuto per poter procedere alla richiesta di autopsia.
Il coinvolgimento di terze persone è stato escluso e quindi l’ipotesi più accreditata è quella del suicidio, la cui idea sarebbe maturata dopo l’incidente acquatico della settimana scorsa. Il giovane, che oltre al bagnino faceva il cameriere e che era uno stimato volontario, molto amato a Chiari, non avrebbe retto al dolore.
Da tenere in considerazione, per quanto riguarda lo stato mentale di Mattero, che era uno degli indagati nell’inchiesta per l’omicidio colposo del piccolo rovatese, la gogna mediatica delle 48 ore successive all’annegamento. Sui social sono state moltissime le persone che hanno puntato il dito contro gli assistenti bagnanti della piscina, dando loro delle responsabilità per quanto accaduto. Al momento gli inquirenti, che stanno esaminando i server della piscina e che stanno controllando i telefoni cellulari dei bagnini, non avrebbero trovato nulla di rilevante che metterebbe in evidenza colpe per coloro che si occupavano della guardiania del centro natatorio di Castrezzato. Intanto il sindaco di Chiari ha annunciato che sarà indetto un giorno di lutto cittadino per ricordare Matteo Formenti e pure il piccolo annegato