
Giancarlo Tancredi e Manfredi Catella
Milano, 12 agosto 2025 – “Mi confermi come assessore?” chiede Giancarlo Tancredi a Manfredi Catella e l'imprenditore risponde: “Voi siete i best ever. Io se volete vi faccio da segretario". Rilancia ironicamente il direttore generale del Comune, Cristian Malangone (non indagato): “Me lo tatuo sulla schiena”. Lo scambio avviene in una chat riportata in una memoria della Procura di Milano depositata oggi ai giudici del Riesame per opporsi al ricorso dei difensori di Tancredi e dell’ex presidente della Commissione Paesaggio del Comune di Milano, Giuseppe Marinoni, contro gli arresti domiciliari decisi dal gip Mattia Fiorentini il 31 luglio.
I magistrati dell'accusa commentano: “Tancredi è consapevole del fatto che, grazie alla sua azione, gli interessi di Coima vengono massimizzati, tant'e' che ironizza su una sua riconferma come assessore alla Rigenerazione Urbana da parte di Catella in persona, come se quest'ultimo fosse il Sindaco di Milano. Catella, ironizza a sua volta, dichiarando che Tancredi e Malangone sono 'i migliori di sempre' e che vorrebbe essere lui il loro segretario”.
Oltre a questo scambio di battute, ce ne sono tanti altri, perché sono numerose le pagine di atti depositati dal pool guidato dalla procuratrice aggiunta Tiziana Siciliano che i legali di Tancredi e Marinoni dovranno leggere in un paio di giorni in vista dell'udienza del 14 agosto. Proprio per questo, stamattina, hanno chiesto il rinvio dell’udienza del Riesame. rinvio.
“Attentato alla democrazia urbanistica”
Dalle chat tra Catella e Tancredi, Catella e Marangoni e Catella e Sala, contenute nell'informativa della Guardia di Finanza datata 11 agosto 2025, emerge che il “quadro generale in cui si collocano le condotte degli indagati risulta aggravato, al punto da assumere dimensioni sconcertanti e di autentico allarme sociale, in termini di mercimonio della funzione pubblica consumata dall'assessore Tancredi in sintonia con il segretario generale Malangone, di sfregio delle leggi e di attentato alla democrazia urbanistica”.
E ancora, è l'affondo dei pm: “E' di tutta evidenza che costoro si esprimono e agiscono non come dei pubblici ufficiali rispettosi dei confini e del ruolo della loro importante funzione pubblica a garanzia dei fondamenti su cui si regge la comunità e la convivenza civile, in un settore delicato come l'urbanistica, che afferisce direttamente ai settori vitali e di primaria rilevanza costituzionale dell'economia, della libera concorrenza e della trasparenza delle azioni della pubblica amministrazione, dei servizi, del patrimonio immobiliare, monumentale e paesaggistico, dei servizi e della salute pubblica, ma come dipendenti privati e deferenti agli ordini di Manfredi Catella”.