
Matteo Formenti, l'assistente bagnanti della piscina di Castrezzato scomparso da casa e trovato morto
Chiari, Rovato e Castrezzato sono paralizzate dal dolore per quanto avvenuto in questi giorni: un dramma nel dramma. Prima a Castrezzato nella piscina “Tintarella di Luna“ è rimasto troppo sott’acqua un bimbo di quattro anni residente con la famiglia a Rovato, che è poi deceduto in ospedale due giorni dopo. Poi ieri il suicidio di Matteo Formenti, 36 anni, di Chiari: uno degli assistenti bagnanti che venerdì erano in servizio nel parco acquatico. Matteo, al quale era stato sequestrato il telefonino da parte dei carabinieri di Chiari, domenica sera ha saputo della morte del piccolo.

L’allontanamento
Lunedì mattina presto, con un cappellino rosso e calzoncini dello stesso colore oltre a una maglia grigia, si è allontanato sulla sua Lancia. Non aveva ancora saputo di essere iscritto al registro degli indagati per omicidio colposo insieme ad altre persone. Lo choc è stato troppo forte e il senso di colpa l’ha fatto decidere per un gesto estremo, messo in atto in un bosco sul Monte Orfano, in via Cappuccini.
Poche ore dopo la scomparsa, i familiari hanno sporto denuncia ai carabinieri della Compagnia di Chiari e messo il loro appello sui social. Il primo a cogliere la preoccupazione dei congiunti di Matteo è stato il sindaco Gabriele Zotti. Che a Matteo ha rivolto un appello personale, chiedendogli di tornare a casa e specificando che tutti gli sarebbero stati vicini, qualsiasi fosse il problema che aveva o il dolore che sentiva. Purtroppo l’appello avveniva proprio mentre Matteo veniva trovato senza vita.
I messaggi
“Il dolore per la nostra città è immenso – dice Gabriele Zotti – e alla famiglia manifesto tutta la mia vicinanza a nome dei clarensi. La nostra comunità è stata colpita da tre suicidi in una settimana, ognuno con la propria storia e ognuno con le proprie verità. Come sindaco e come padre invito tutti a un momento di riflessione e preghiera, prima di giudicare e sentenziare”. Matteo Formenti, a Chiari, era stimatissimo anche per via del fatto che faceva volontariato in città.
A Rovato
Intanto, eseguita l’autopsia, il bimbo di quattro anni è stato restituito alla famiglia. “La famiglia del piccolo è assistita dai nostri uffici – spiega Tiziano Alessandro Belotti, sindaco di Rovato – Hanno sempre seguito le indicazioni degli assistenti sociali e si sono sempre mostrati bravi genitori. Non li lasceremo soli nemmeno in questo momento”. L’ultimo saluto al bambino si terrà domani in forma laica nella sala delle onoranze funebri Remondina.