
Morti sospette a Piario: con l'archiviazione si chiude il caso
Bergamo – La vicenda è datata: siamo a cavallo tra il 2015 e il 2016. Venne a galla dopo la denuncia presentata ai carabinieri da parte del direttore medico del presidio ospedaliero di Piario (Valle Seriana). Si parlava di morti sospette, di pazienti, soprattutto anziani, deceduti dopo la somministrazione di Diazepam (farmaco conosciuto anche come Valium) in modo improprio, cioè in assenza di una prescrizione medica. Erano state indagate l’infermiera Anna Rinelli per maltrattamenti (dopo la prima ipotesi di omicidio preterintenzionale) e l’allora caposala Paola Bosio.
L’archiviazione
Per entrambe il pm Emma Vittorio, che ha ereditato il fascicolo nel maggio 2021 (dalla collega Pugliese e, a seguire, dal pm Bettini) ha chiesto l’archiviazione. “Nessun nesso con i decessi” in corsia. Richiesta di archiviazione che il gip Gaudino ha accolto con questa motivazione: “Appaiono condivisibili le argomentazioni del pm a sostegno della richiesta di archiviazione, che si richiamano integralmente, sia in ordine all’assenza di elementi che consentano di sostenere la fondatezza della notizia di reato, che in relazione al decorso del termine di prescrizione”.
La prescrizione
Il sostituto nella sua richiesta ha evidenziato due aspetti: i reati per cui si procede risultano prescritti. In secondo luogo, per quanto narrato si ritiene che gli elementi raccolti nel corso delle indagini non avrebbero comunque consentito di formulare una ragionevole previsione di condanna nei confronti delle indagate. Anna Rinelli nel frattempo ha cambiato lavoro. E si è anche laureata. Il suo nome fu al centro delle indagini per le morti sospette all’ospedale di Piario quando lei era in corsia. Rinelli, assistita dagli avvocati Cesari e Moioli, faceva in particolare il turno di notte. L’ipotesi all’inizio fu di omicidio preterintenzionale che mutò in maltrattamenti per le sedazioni, con la chiusura delle indagini sei anni dopo.
La perizia
Due medici legali e un tossicologo incaricati dalla procura conclusero che non si poteva indicare un nesso di causa-effetto tra la somministrazione di Valium e i decessi indicati come persone offese nel capo di imputazione. I consulenti nominati avevano sottolineato che i decessi non erano stati causati dalla presenza di Diazepam o Midazolam, seppur in