
La campagna dell’associazione CONdividere la strada della vita con la carcassa di un’auto portata a Mairano Azzano Mella e Capriano del Colle
Alta velocità, guida in stato di ebbrezza, distrazioni per l’uso del cellulare alla guida. Sono le cause principali degli incidenti, tornati a crescere dopo la flessione del periodo Covid, legata al minor numero di spostamenti sulle strade. In Lombardia nel 2024 (dati Istat) sono state 383 le vittime, di cui 39 in autostrada, 156 in strade extraurbane e 188 in strade urbane; quasi 39mila i feriti. I morti sono in aumento rispetto ai 377 del 2023. Il tasso di mortalità - 3,8 ogni 100mila abitanti - è inferiore alla media nazionale (5,2), ma la regione è fra le più colpite in assoluto. A preoccupare è l’aumento degli incidenti su autostrade, del +6,9%, con un picco di decessi (+7,1%). Tra i più esposti, gli utenti deboli, i pedoni.
L’aggiornamento dell’Osservatorio Pedoni Asaps-Sapidata, con dati al 9 agosto, rileva che, dall’1 gennaio, in Italia sono deceduti 224 pedoni, di cui 30 in Lombardia, 7 nel Bresciano, 3 nel Milanese e in Bergamasca. Il dato è parziale, perché non tiene conto dei gravi feriti che perdono la vita negli ospedali a distanza di tempo. "La definizione incidente – spiega Roberto Merli, presidente dell’associazione CONdividere la strada della vita, impegnato in attività di sensibilizzazione – non è corretta per i sinistri stradali. Incidente ha a che fare con casualità, ma sulla strada è casuale il 5% dei sinistri, il 95% è una scelta: di bere o no, aumentare la velocità, usare il cellulare. Da queste scelte si possono verificare disgrazie da cui non si torna indietro".
Federica Pacella