REDAZIONE BRESCIA

Cane ucciso da un altro cane, la sentenza del tribunale di Brescia: ai proprietari 1.500 euro di risarcimento per la perdita e il dolore

L’indennizzo dovrà essere garantito a ogni componente famigliare dal proprietario del cane lupo colpevole della morte dell’amato quattrozampe. La soddisfazione delle associazioni animaliste

Il cane è stato mortalmente azzannato da un cane lupo che non era tenuto al guinzaglio

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Brescia, 4 settembre 2025 – Un risarcimento di 1.500 euro per ogni componente famigliare a causa della perdita dell’amato cagnolino, azzannato e ucciso da un cane lupo lasciato libero e incontrollato. Lo ha riconosciuto, con una sentenza destinata a diventare una pietra miliare, il tribunale di Brescia, per quello che si configura come un indennizzo per un caso, potremmo chiamarlo così, di omicidio animale. 

Richiesta di giustizia 

La famiglia in questione si è rivolta alla giustizia per chiedere una riparazione al danno subito dalla perdita del proprio amato quattrozampe, aggredito da un lupo cecoslovacco lasciato libero. Il risarcimento dovrà essere garantito dal proprietario dell’animale. Una sentenza salutata con soddisfazione dalla onlus Lndc Animal Protection di Milano. “Il cane ucciso è stato giustamente e legittimamente riconosciuto come un membro a tutti gli effetti del nucleo famigliare”.  

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Animali come famigliari 

Questa decisione, sottolinea l’associazione animalista, “rappresenta un risultato significativo perché sancisce, ancora una volta, che gli animali familiari non possono essere ridotti a semplici beni materiali, ma sono parte integrante della vita affettiva delle persone. È un riconoscimento che va nella direzione giusta, in linea con la crescente sensibilità sociale e giuridica sul tema”.  

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Cosa dice la Costituzione 

La responsabilità per l’aggressione è stata imputata al proprietario dell’animale lasciato incustodito. “È importante ribadire che in questi casi non sono mai gli animali a dover essere ritenuti colpevoli, ma sempre i proprietari, tenuti per legge e per dovere morale a custodirli e gestirli in modo responsabile”.

In passato giudici di pace, tribunali e corti d’appello avevano già riconosciuto come la perdita di un animale familiare possa determinare una grave lesione della sfera affettiva e relazionale della persona, tutelata dall’articolo 2 della Costituzione. Il rapporto con un animale contribuisce infatti allo sviluppo e al completamento della personalità individuale, e la sua perdita “genera un dolore che non può essere trascurato”.