
Per il compagno della vittima si sono aperte le porte del carcere
Varese, 25 luglio 2025 – Non parla la vittima dello stupro avvenuto a Varese nella notte tra lunedì 21 e martedì 22 luglio. Anzi nega l'accaduto. La donna, 36 anni, origini straniere, è da quella notte ricoverata all'ospedale di Circolo di Varese in gravi condizioni tanta è stata la violenza subita tra le mura domestiche.
Non parla con gli inquirenti nemmeno il compagno, 36 anni, cittadinanza italiana ma anche lui di origini straniere che si è avvalso della facoltà di non rispondere davanti al Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Varese Niccolò Bernardi che oggi ha confermato l'arresto per violenza sessuale arrivato in quasi flagranza e disposto la custodia cautelare in carcere.
La telefonata al 112
Quella andata in scena lunedì notte è una storia di violenza ordinaria consumata tra le mura domestiche. I carabinieri della sezione investigativa della Compagnia di Varese sono intervenuti su segnalazione. Secondo indiscrezioni i vicini, allarmati dalle urla della donna, avrebbero chiamato il 112 ponendo provvidenzialmente fine a una violenza inaudita.

Scena agghiacciante
Gli inquirenti parlano di una scena "interamente contaminata da materiale biologico". Che tradotto significa sangue. Una scena agghiacciante, che non ha lasciato dubbi sulla gravità della violenza consumata. Se la 36enne – supportata da un team psicologi che la aiuteraanno a vincere la paura e a superare lo choc – deciderà di parlare la situazione del 36enne potrebbe aggravarsi e non di poco.