
Ennesima giornata sul Lago Maggiore per tutti i tecnici dei vari Corpi schierati per restituire il ragazzo alla famiglia
Castevaccana (Varese) – Ennesima giornata di ricerche sul Lago Maggiore, ancora una volta senza risultati. Anche ieri sono stati impegnati per tutto il giorno gli operatori dei vigili del fuoco alla ricerca del ragazzo scomparso nel pomeriggio di venerdì dopo essersi tuffato nelle acque del Verbano, a Castelveccana. Il giovane, un ventunenne originario della Costa d’Avorio residente a Vedano Olona, era arrivato nella frazione di Caldè insieme ai cugini e ad alcuni amici per trascorrere una giornata spensierata sulle rive del lago. La scelta era ricaduta proprio sulla “Portofino del Lago Maggiore“, romantica località dalle spiagge limpide. Ma dopo essersi immerso nelle acque prospicienti l’area delle Fornaci, il giovane non è più tornato in superficie. I familiari e gli amici hanno subito chiamato i soccorsi, intervenuti sul posto con gli operatori sanitari del 118, la Guardia Costiera e i vigili del fuoco: ma le prime ricerche sono state vane. Le attività non si sono interrotte nemmeno nella notte tra venerdì e sabato e sono proseguite poi per tutto il fine settimana.
E ancora nuovamente nelle giornate di lunedì e di ieri la ricerca è continuata. In loco è operativo un battello pneumatico attrezzato per l’esplorazione, con l’attività dei sommozzatori dei vigili del fuoco: al personale del Nucleo Lombardia si sono affiancati i colleghi del Veneto. Quindi è stato allestito un automezzo dei pompieri che funge da sala operativa mobile e posto di comando per coordinare al meglio le unità durante le operazioni. La zona interessata è stata suddivisa a scacchiera, per permettere una copertura completa dello specchio d’acqua davanti all’area delle Fornaci al fine di non lasciare aree inesplorate. Sul posto ha operato in questi giorni anche la Croce Rossa Italiana con operatori in emergenza e volontari del servizio psicosociale a supporto dei familiari coinvolti. In ausilio alle operazioni è stato richiesto l’arrivo dalla Sardegna di un robot subacqueo a comando remoto in grado di esplorare profondità considerevoli: nell’area il Lago Maggiore è profondo fino a 60 metri circa.